Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

del diritto attra\'erso le iniquità storiche della grazia divina; è, infine, il novi– ziato della libertà sotto il gioco umiliante e doloroso della divinità, giogo che bisognerà spe7.zare per comJuistare veramente la ragion ragfonevolc, la verità vera, la giustizia completa e la reale libertà» (7). Quindi è attraverso la religione che l'uomo animale si discosta dalla be– stialità per fare il primo passo verso l'umanità; ma solamente il primo passo, pcrchè fino a quando l'uomo rt?slerà r.::!igioso non potrà mai raggiungere la vera «umanità»: ciò in virtù del fatto che la religione conduce l'uomo nell'assurdo avvicinandolo al «divino» e allontanandolo dall'umano. Sebbene la religione sia stat.:1 una conseguenza lo~ica ed inevitabile della evoluzione umana, ciò non giu:-tifica la sua pretesa eternità ed universalità. E' giunto il momento, conclude Bakunin, ch'~ssa scompaia definitivamente per a– prire il cammino alla completa libertà umana. ENZO LO SASSO (7) Ubertà e Ri\'olu'Uone, p.i;;. 92. I programmi didallici della scuola prim I N GENERALE si può dire che i programmi scolastic; cqstituiscono l'espres– sione pedagogico-didattica del clirn,1 socio--culturale della civiltà del tempo in cui vengono alla luce. Essi perrnnto implicano tutti i motivi validi e tutte le contraddizioni del loro periodo storico e della società ad essi contemporanea. 1 programmi attuali della nostra scuola primaria o elementare non fanno ecc~– zione a della norma. In essi si possono distinguere o rintracciane i seguenti temi fondamentali: l'attivismo, il problema dell'individualità, della socialirà e della personalità dell'educazione, il problema dell'autonomia della scuola, della libertà di insegnamento, della formazione dei maestri. L'attivismo di cui parlano i detti programmi nel complesso credo si possa definire alquanto sincretico anche se vorrebbe essere di ispirazione spirituo– listica, Ossia un attivismo che vorrebbe supcra11e e l'attivismo naturalistico o positivistico dei programmi del 1888 e l'attivismo idealistico dei programmi della riforma scolastica gentiliana del '23: l'attivismo dei programmi del '55 mira ad una ~cuoia che educhi « le c:1pacità fondamentali dell'uomo» per dar~ « ,lita totalità dei cittadini quella formazione basilare c!ella intelligenza e del ca ratiere", conditio sine qua non di un rcak rapporto con la vita r.: di un:i. cosciente partecipazione alla problematica sociale e dell'ambiente storico circo– stan1e. L'attivismo dei programmi attuali si orien1a verso l'autogoverno didat– lico e disciplinare dell'alunno, mira alla scuola-comunità in cui non si impar– tisce « un complesso determinato di nozioni,, ma si cerca di « comunicare al fanciullo la gioia cd il gusto di imparare e fare da si.:, perchè ne conservi l'abito oltre i confini della scuola, per tutta 1~1 ,•ita », n10le cioè « la scuola su misura" dell'alunno e non l'alunno strumenlo passivo ct:J programma o del 182

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