Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

Polemisti ,Jell'o111,icl1ilà PLOTINO e PORFIRIO P ORFIRIO nacque verso il 232-233 ù. C. a Tiro o a Basàn, nei pressi di Cesarea. Semila ellenico, studiò in Atene sotto la direzione dei relQri Cas– sio Longino Caio, Apollonio e Origene. Nel 263, a Roma, divenne discepolo e amico di Plolino. Si dedicò allo sludio delle sue dottrine, le commentò e le pubblicò. Questo implacabile idealista fu, dopo Ceiso, il più- lemibile avversa– rio del cristianesimo nel corso dei pri– mi secoli. Aveva già al suo attivo una abbondante produzione filosofica, quan– do pensò di pubblica1·e il suo grande lrallato contro i cristiani. Sue opere principali sono: Introduzione agli In– telligibili; Vila di Plotino; Jntrodui.io– ne alle categorie, o Isagoge; Vita di Pitagora. Plotino e Porfirio vissero all'epoca in cui stava scompai·endo la civiltà an– tica, nel momento Slcsso in cui essa conobbe gli ultimi bagliori della sua bellezza. A Roma, Plotino, organiz:1.ò degli incontri amichevoli, nei quali leg– geva e disculeva dei testi filosofici. Nel 268, l'uccisione dell'linpcr·atorc Gallie. no, fu causa de!la rovina del suo pro– getto di una scuola che aveva pensatQ di creare nella Campania, aiutato dal– l'imperatore e dalla sua sposa SalomL na: la ciLtà filosofica « Platonopolis ». Plotino difende contro I cristiani la causa della cultura razionale, da cui deriva la sua filosofia. Accusa i suoi avversari di « disprc7J.arc il mondo esi• stcnte » e di affermare « che era stata creata per essi una novella terra nella .quale se ne sarebbero andati una volta abbandonala quella in cui si trovava– no»; rimprovera 101·0 di chiamarsi « fi– gli di Dio», escludendo gli altri uomi– ni, e cli sostituire alla cura dell'ordine universale l'illusione egoista di una Provvidenza che lavora continuamente a loro vantaggio; e schernisce la IQro maniera di considerare le malallie co– me qualcosa di demoniaco. Plotino interpreta metodicamente la filosofia classica conf:ormernente ai pro_ pri princìpi. Filosofia che pii.1 tardi a• vrà la sua influenza su Giordano Bru– no, s1.!Berkeley e su Sche!!ing. Questo neoplatonismo, base intellelluale delle antiche religioni, farà di tutlo per op. po1·si al cristianesimo. Con Plotino il vecchio naturalismo si umanizza. Gli stoici già avevano riconosciuto il di– namismo della vita, una vita spinta dalla ragione; Plolino rompe con la tr·adizione greca. li corpo è per lui una tomba, il mondo sensibile è una ca– verna o un pantano, e la nostra esislen– za terrena una caduta dell'anima. E' una posizione negativa priva però di ogni significalo religioso. Si può affer– mare che la sua filosofia 1·iposa essen– zialmente sulla !iberlà di spiri10 con la quale il filosofo cerca la verità e stabilisce l'accordo fra il soggetto pen_ sante e l'oggetto pensato, fra l'anima e il corpo, fra la moralità e la natura, fra l'identità della virtù e quella della felicità. La sua dottrina è una vera 17:\

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