Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

,,incia di Tonkg, e di Bak Bong Sam della provincia di Hunsan - mentre altri furono concentrati in campi di punizione ed altri ancora furono deportati all'al• tro lato del Yalll, nel!a Manciuria cinese. La posizione degli anarchici coreani, attraverso gli scritti che sono in pos· sesso dei libertari giapponesi e giudicando dalle rnanifeslazioni dei coreani in esilio, non rifletteva una completa orlodossia nei confronti dei concetti anarchici conosciuti e sostenuti in Europa. In uno scritto che porta la data del 15 luglio 1952, la Lega Anarchica Coreana, ira l'altro, così si esprime· « T libertari coreani avevano già superato il livello preliminare della propaganda dei nostri ideali e stava in fase molto avanzata (quando scoppiò la guerra di Corea) lo studio per concretare un piano tattico per compiere la rivoluzione. A questo scopo dove– vamo servirci di un procedimento necessado per creare un partito politico» (I). Si aggiungeva inoltre: « Malgrndo tutto, nel 1950, in occ:1sione delle elezioni che dovevano tenersi nella Corea del Sud avevamo fatto un piano per sviluppare un'importante attività in Parlamento». Quando in detto scritto si va oltre i con· fini coreani e ci sì addentra n~I campo dell'anarchismo internazionale, i liber– tari di Corea sembra che copino le lattichC' piattaformistiche di Archinoff e degli anarchici russi: «...per fare avanzare la rivoluzione mondiale e portarla a termi– n~ con successo, anche se soltanto in una regione determinata, noi anarchici dobbiamo abbandonare le tallkhe 1radizionali che, come ogni prol.'.edimento su• pernto, non sono più efficaci. E' necessario comprendere la realtà dell'epoca sto– rica in cui viviamo e perciò proponiamo una« Unione Internazionale Anarchica», sufficientemente> forte p,:,r potere raggruppare tulle quelle energie e tutti quei compagni eh~ si trovano sparsi, e, parallelamente, dobbiamo tendere verso la creazione di un organo che sia l'espressione, non soltanto del nostro procedere e dei nostri ideali, ma che tracci anche il nostro programma ... ». Lo scrillo, firmato da D. Yo - che sicuramente è lo ps~udonimo di Yu Rim, conosciuto in Giappone come Ryu Rhn (2) - è uno degli ultimi documenti co– nosciuti che abbia valore di manifestazione ufficiale. La dispersione del movi– mento coreano fu un compito portato a termine con uguale impegno sia da parte del regime comunista installatosi a nord del 38° parallelo e sia da parte di Syn– gman Rhee da s~ul. Per questa ragione ciò che sopravvive di un movimento che avrebbe potuto avere tanta potenza è affidato ad un nucleo di còreani esiliati in Giappone, i quali, insieme agli anarchici della Fedrazione Anarchica Giappo– nese, hanno continuato a lottare in favore delle idee libertarie. Per un periodo abbastanza lungo giunsero ad editare, in Giappone, due pubblicazioni: « Corea libera» e « Tl Giornale libero", che cessarono di vedere la luce a mìsura che l'e• silio si prolungava e che la situazione in Corea, politicamente parlando, non la– sciava travedere. alcuna speranza di soluzione per gli esiliati coreani. (traduzione di g.r.) \lfCTOR GARCIA (I) li neretto è ddl':mtorc. (2) Questo serino fu 1iprodotto anche dalla C.R.J.A., nel suo Bollettino n. 14, corrispondente ai mesi di seucrnbrc ed ottobre del 1952. 155

RkJQdWJsaXNoZXIy