Volontà - anno XVIII - n.2 - febbraio 1965

lLlil. fffill<JDC(])fffi8l ffi(D[Dl(!! (!!C/Dllll(!! dlfl (!l(ll~<Bfl<Il!llr::i!lll GIUSEPPE RENSI "Anche sogliono essere odlarlsslml I buoni e generosi pcrchè ordinariamente sono sinceri, e chiamano I:;- cose col loro nomi. Colpil non perdonata dal gc11cre umano, il quale non odia mal tan10 chi fa II male, nè Il mah, stesso, 11uanto chi lo nomin,a "· LEOPARDI G IUSEPPE RENSI (1871-1941) fu in giovenlù un socialista e ciò è un in· dizio del suo senso critico inncto del non adagiarsi al fatto compiuto del non venerare il destino. Ma dopo la prima b'lJC1Tamondiale si convertì allo scetticismo e, quindi, perdevano valore tutte le ideologie, il socialismo come il comunismo e altro: e il suo non era un calcolo di arrivismo, nè tanlo meno un calcolo di preferenze; sap2va di restare un passero solitario, vox clamantis in deserto. La critica rensiana è critica incsorahile di chi ha visto tulto e ha trovato il Nulla; Rensi anatomizza nel modo più insistente e persistente possibile, e niente gli sfugge :;mche se niente vale: sebbene, si può pure non accettare il suo pensiero, ma non si deve venire a dir che esso t: « un impasto di ricordi liceali ... di detli comuni ... di letlure fatte in fretta ... di testi abbandonati dopo la prima pagina» - come osò Sabino Alloggio ne Le nuove dottrine del dirit– to -; se il suo pensiero può anche non sfiorare lo 5cudo della fede ma dà sen– z'altro al lettore di sapere questioni mai toccate, particolari m.li messi in di– scussione, se a volte Rensi irrita anche il lettore non per le tesi sostenute, ma per il suffragarle con citazioni non tradotte di autori francesi, latini, greci - e passi pure - inglesi e tedeschi; autori come Anatole France, Simme.1, Spenglcr e tanti altri che in Italia vengono trascurati a pro' di certo letteratume ame– ,ricano, scurrile e curiale, capace - maledetto! - di creare pure un'opinione pubblica (I). Cominciando dalla storia, Rensi si domanda se era possibile la visione stoica della vita, visione seria aristocratica superiore, se poteva diffondersi e diventare la buona nove.Ila al posto della « fregola ignorante e plebea del pa– radiso cristiano»: il ragionale, l'ideale non si fa mai reale. Rensi ci tiene a distinguere il suo scetticismo d,? quello antico per maggiore. preparazione, per migliore intelligenza e interpretazione storica e per il suo rivivere con tutta l'anima Leopardi e Schopenhauer. Protagora e Seneca. Già la presenza di Pro– tagora può meravigliare, sorprendere l'opinione pubblica. La stessa religione pagana, che egli ammira nella sapienza poetica e non in (I)) G. RENSJ: La filosofia dell'Aulorltà, Palermo, 1920, pag. 87· • Bast:i che un governo. o un polente slndacAto lndus1rh1le, bancario, finanz.larlo. assoldi o fondi alcuni gioruall lmporlantl, o che questi si mcltano d'accordo per dar credito a una data nolh..la dl opinione, pcrchè la verllà rcsll senza rimedio soffocala. Siccome solo dò che sul glornall apparlsc.e i: ~ saputo• d:dl'opinlonc pubblica In senso largo, si sa quel che essi \·ogll-0110,non Si sa quel che essi non vogll<>oo •· 75

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