Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

re anche i rapporti fra lavoratori e dato– ri di lavoro. Sempre, le diverse e superiori manife– sta.:ioni della vita dei popoli fiorirono e decaddero a seconda dei progressi o dei regressi o. anche solo, delle stagna– ziorii. delle forme organizzative del lavo– ro. Il lavoro pesante cd abbrutente è sempre stato una pena per l'uomo: il la– voro creatore era gioia, gioia nel creare e nelrapportare benessere, e tutte e due i fattori si riflettevano favorevolmente o sfavorevolmente, a seconda del predo• minnre dell'uno o dell'altro. sulle con– dizioni generali. non solo dei lavoratori ma della società intera. Quando l'intro– duzione dei mezzi meccanici e quelli di una più razionale organizzazione del la– voro ve:mero adottati. non come aggra– vamento della fatica materiale dell'ope– ra quotidiana, ma come possibilità di ar– ricchimento e miglioramento di tutta la società. come possibilità d'arrivare ad u– n? nuova organizzazione sociale cd a rap porti economici e sociali pili umani fra tutti gli esseri. essi rappresentarono un t•ero am>0rto di civiltà e di benessere ge– nerale. Il lavoro e il lavoratore incomin– ciarono ad essere considerati come ele– menti cli progresso sin da quando il la– voratore stesso non era ancora coscien– te nè della sua forza nè di tutte le sue possibilità. E' sempre fortemente oppres– so. anche quando incomincia a sentire il bisogno di affermare alcuni suoi diritti, che deve strappare colla forza, e, conqui• statili. difenderli tenacemente- Or~anizzazioni di difesa dei lavoratori se ne trovano anche nel lontamssimo pas– sato. Già nel medio-evo i lavoratori ave– vano saputo creare le loro «Corporazioni di Mestiere• contro il dominio delle Si• gnorie e contro le prepotenze degli eser– citi assoldati dai Signori. e costringere questi a trattare con loro. Più tardi. in Francia sopratutto, si formarono le orga– nizzazioni dei «Compagnons•. Ed è da questi organismi che provengono le oscu– re origini delle nostre prime Società di Mutuo Soccorso che. a loro volta, si tra– sformeranno. alle soglie del nostro seco– lo. neUe Società di Resistenza e. quindi, nei Sindacati. i quali andranno assumen– do. in ,;,gni paese. grande importanza. La trasformazione di questi organismi operai segue quella dei tempi. Il termine di «lavoratore~ rimane, per lungo tem– po, molto vago. Erano lavoratori i «mae– stri d'arte,. e sotto cli loro si trovarono altri lavoratori che ancora non sapevano il mestiere e, che, per mancanza di mez– zi. non potevano tenere bottega propria. La distinzione tra lavoratori e lavoratori è sottolineata dagli stessi organismi cor– porativi. Due almeno erano le categorie di lavoratori e due erano anche gli orga– nismi che li riunivano: quella dei «mae– stri d'arte> e quella dei semplici operai. I «maestri d'arte• erano raggruppati in «Confraternite> molto chiuse: gli operai non ancora arrivati ad esercitare l'arte del maestro e a tenere bottega si riuni– vano in organizzazioni a parte. nelle «Cor– porazioni• o nei cCompagnonnages>. Questi organismi. alla fine del medio evo saranno i promotori di alc·Jne agita zioni. ma la loro azione si affermerà fra il xvn e il xvm secolo. Le associazioni dei ~Compagnons• erano unm~rose ed ac– coglievano nel loro seno gli operai soltan• to j)er un limitato periodo di tempo. Ap pena terminati gli obblighi del discepo– lo. il giot·ane la,·oratore passava nella catci;oria dei «Compagnons>. posizione intermedia tra !"apprendista e l'operaio ri– nilo. e vi rimaneva un triennio. In questi tre anni, ed allo. sco1>0di perfezionarsi nella sua arte. il «compagnom faceva il 69

RkJQdWJsaXNoZXIy