Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

bassa polemica dell'insulto e della deni– grazione. cd è in questo modo che po trft avere in pugno il Comitato Centrale di Londra e così a!Jontanare e stroncare le suggestioni. i pareri e le iniziative che non risultavano conformi alle sue vedute ed alla tattica da lui proposta, metodi che troveremo alla base del dissidio Marx– Bak\min e tutta la corrente libertaria che era nata in seno alla Tntcrnazionale stes• sa. Pertanto, il Programma. e lo Statuto del J'Jntcrnaz.ionale sono redatti dal Marx e sono due documenti importanti. Nell'hl• dirizzo inaugura/e vi si possono trovare sintetizzate le aspirazioni del mondo ope– raio al quale non bastava più il semµlice mutualismo. così come non era più suffi– ciente la lotta isolata, l'azione disunita, ma gli occorreva unione e fraternitù d'in– tenti per avere la sicurezza di affermar– si. Così nell'Indirizzo inaugurale. si dice: «La classe operai:z possiede un elemen to per il successo, il numero; ma i nume– ri pesano sulla bilancia solo quando so– no uniti da una organizz!lzione e guidati da una consapevolezza. L'esperienza del p.1ssato h!l mostrato come il dispregio del legame fraterno. che dovrebbe e.~istere tra operai dei diversi paesi e dovrebbe sproMrli a tenersi uniti in tutte le loro lotte per l'emancipazione, è unito con lo scasso w1ivers!lle dei loro sforzi 11011 coor• dinati. Questa considerazione determinò gli operai di diversi paesi. che si erano radunati il 28 settembre 1864 in pubblico comizio in St. Martin llall. a fondare d'Associazione lnternazion~de~. Anche un'altra convinzione dominava quel comizio. Se l'emancipazione delle classi operaie richiede la loro fraterna oooperazione. come possono adempiere questa grande missione con uM politica estera che persegue disegni criminosi, 86 mette in moto pregiudizi nazionali. e pro fonde in guerre brigantesche il sa,igue e la ricchezza del popolo? Non la saggezzo delle classi dominanti, m!l /'eroica resi– stenza delle classi operaie inglesi alla lo– ro delitl.uos!l follfo, fu ciò che impedì al /'occide11te d'Europa di lanciarsi a corpo perduto in un in.fame crociata per eterna– re e propag.1re la schiavitù suiropposta rioa de/l'Oceano Atlantico. Lo spudorato plauso. l!l simp::itia apparente o l'idiotico indijfere11za. con cui le classi superiori d' Europ.1 liamw veduto le _fortezze dei monti del Caucnso essere conquistate e la eroica Polonia assassinata dalla Russia. i mostruosi e non co11trast-:iti attacchi di questa potenza barbarica, la cui testa è a Pietroburgo. le cui mani stanno in tutti i gabinetti d·Europ,:i, hanno insegnato alle classi operaie il dovere d'impadronirsi an– ch'esse dei misteri della politica interna– zionale. di vigilare gli atti diplomatici dei loro rispettivi governi. di iavorare all'oc corremc. in contrasto con essi co11 ogni loro forza e, ove sitJno nell'i--npossibilità di prevenire, di unirsi in simultanee ac– cuse contro di essi e ,far valere le sem plici leggi della morale e del diritto, che dovrebbero regolare tmito nei rapporti delle singole persone, quanto le leggi su preme dei mutui rapporti fra le nazioni. La lotta per una tale politica estera co stituisce una p1rte della lotta generale per la emancip!lzione delle clas.~i lavoratrid'). Ma più ancora che nello stesso lndiri.z zo. Michele Bakunin, in un suo studio sul la Orgallizzazione dell'Internazionale, scri– veril che lo s!)irito del nuovo organismo lo si può trovare nel s~,o Statuto. (8) UGO FEDELI (8) Lo studio citato e ~tato pubblicato mt,:• !ralmcntc nd n. 1 di qu~·sla rivista (gennaio 1964)

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