Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

la difficoltà era che questo gruppo d'u0tni ni dovevano non solamente lavorare uniti. ma tracciare le lince del programma della 'nuova associazione che avrebbe dovuto servire da guida a tutti ed avrebbe dovu– to mettere d'accordo anche gli ospiti. Col lavoro i contrasti non si attutirono e gli opposti non si accordarono. Il «pro– gramma• aveva troppa importanza pcr– chè ogni corrente volesse rinunciare a che le proprie idee e i propri principi non prevalessero. In tutta ruria ognuno volle presentare un documento in cui il proprio punto di vista fosse predominante, così subito nascerà il primo ed insanabile con– trasto tra Mazzini e le idee socialiste che predominàvano nel nuovo organismo. Molto candidamente Carlo Max, che vis– se i ptimì momenti dell'Internazionale. scriveva a Federico Engels nella lettera già citata del -I novc-mbre 1864: «Assistetti alla prima seduta del comi– tato• Venne nominato u,1 sottocomitato (del quale feci parte) per preparare una cdichiarcuione di principi> e oli statuti provvisori. Una indisposizione m'impedì di assistere alla sedut!l del sottocomitato e alla successii.•a .~eduta del comit!lto cen– trale. lii queste due sedute - del sottocomi– tato e nella seduta del comitato getterale alla quale mancai - è accaduto quanto segue: « Il maggiore \Volff at:et•a orese11tato gli Stat!lti delle società. operaie italiane (che hanno una oroonizzozio11e ce11trale. ma che come risultò più t'.lrdi so"o es– senziahne"te delle società di be11eficenza associate) perchè se ne traesse profitto per la nuova associt,zione. Più tardi esa• minai il docum 0 "to. Esso era una elocu– brazione del Mnzzini. e tu se11z'altro capi• sci con quale spii ito e co11qu:ile fraseolo· gia vi sfo trattata la 11era questione. la questiorie operaia e come vi si fossero fat ti scivolare dentro storie di nazionalità. I noltre un vecchio owenista West-On- a desso egli stesso manifacturer. carissinui e br!lvissima persona - aveva steso 1m programma pieno della massima confusio– ne e d'indicibile prolissità. La seduta plenaria successiva del co– mit,:ito incaricò il soltocomit:ito di modi ficare il programma di \Veston e gli sta– tuti del \Volti>. Mettere bene in chiarv la questione o peraia che stava svincolandosi dal sem plice mutuali'-mO per avviarsi sulla via della lotta e della rcsister:za. non era co sa da poco. ln Italia, ad esempio. erano ancora pochissimi coloro che sapessero ve dcre al di là ed al disopra del grande mo– to unitario che stava svolgendosi: e que sto punto ài vista e le loro diverse intcr prelazioni non potevano essere accettate dai rappresentanti dei movimenti degli al tri paesi, perchè i punti di vista. forzata– mente molto limitati che prevalevano in c.<tmponazionale, non 1>0tevanoessere tra– s?Ortati s1Jl piano internazionale che ave– va già superato tali problemi. Erano le idc-.:!del Mazzini. ed a ribellarvisi contro era tutta la corrente socialista. Chi se ne assumerà il compito sarà Carlo Marx. Le idee socialiste che sostiene. in con tra.:;to con le idee del Maz1.ini. erano ri spandenti allo sviluppo del movimento O· peraio ed alle esigenze nuove che questo movimento poneva. Ma il -mododa lui im– piegato per arrivare ad avere in suo pu– gno tutto l'incarico, sono talmente dittalo• riali che allontanerà anche qualche ami• co. Il terribile fu che i suoi c:modi>rimar– ranno sempre gJj stessi e con tutti: stan– care e denigrare l'avversario. [n tutte le occasioni e in tutte le contingenze. ogni qualvolta si levavano delle voci discordi. pensieri dissimili dai suoi. egli userà la 85

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