Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962

appassionata di letteratura, e lo di– mostrò, fra l'altro col suo libro: <e Le prigioni ». I suoi atteggiamenti furono sempre di una chiarezza esemplare in qualunque momento della sua vita. Quando, rinchiusa nella prigione principale di Cler• monl, il direttore le domandò se avesse voluto chiedere la grazia, che probabilmente le sarebbe slala con• cessa in occasione della festa nazio– nale del 14 luglio, gli rispose: << Con• cedendomi la grazia, i miei aguzzi– ni, vorrebbero forse farsi perdonare i delilli che ogni giorno commetto– no, cd io invece voglio lasciar loro tutlo il rimorso e lulta la vergogna delle loro caltive azioni >>. Ma nello stesso tempo pensava che in prigio– ne non poteva rendere alcun servizio alle idee che le erano care. Libera avrebbe polulo continuare la sua di– sinteressata attività in favore del proletariato. Il suo elevato pensiero la traspor- 1a,·a con Cacilità alle digressioni le più ardite, e la sua frase sem1>re liin– pida e priva di tortuosità inutili, doveva a <1uesta probità e a questi scrupoli la sua bellezza. Più ancora che la sua intelligenza infaticahile, fu la gioia di vivere, continuamente animala dal desiderio di aiutare e sori di erudizione, e qualmurue fosse il soggetto discusso, dava la dimo– strazione del suo grande sapere. Ani– ma pura, semplice e disinteressata, quando si metteva in testa di fare una sottoscrizione qualum1ue, era tanto convinta che il denaro che ,,o. leva raccogliere avrebbe scnito a cause utili e buone, che colla sua dol• ce insistenza riusci\'8 a piegare tutte le volontà. Rivoluzionaria nel senso 1>iùlargo e più completo della parola, lottò tutta la sua vita per la libera– zione dell'uomo, salendo di lappa in tappa, attraverso tulle le evoluzioni del pensiero, 1>ar1endoda Lamennais per arrivare all'anarchia. Era con– vinta che non sarebbe stato lontano il giorno in cui l'uomo sarebbe dive– nuto padrone dei suoi propri destini. E questo perchè: « se il 1>0tere li rende feroci, egoisti e crudeli; se la seniitù li degrada, l'anarchia sarà la fine di tulle le miserie in cui per tanti secoli è stata immersa la gran– de massa degli umani >i. La lotta per l'anarchia uon è dmuruc compiuta per un ricominciamento di sofferen– ze, ma è il solo e unico eombatti– menlo per la ,•era liberazione del– l'uomo dagli artig'i cli tutte le impo– sizioni, di tulle le miserie c di lulle soccorrere gli altri, che arricchì i le tirannie. suoi scritti migliori. Nella conversazione prodigava le• H. HERSCOVICI L' E~O DELLA STAMPA Vi tiene t1l corre11te di 111110 ciò ·che si scrive sul vost.ro conto. L'ECO DELLA STAMPA: MILANO - Via Compagnoni, 28. 644

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