Volontà - anno XV- n.11 - novembre 1962

Nuova Caledonia, ,•i rimase otto an– ni, come già abbiamo detto. Quindicimila rivoluzionari aspet– tavano Luisa l\lichel 1 alla « Gare Saint Lazare » di Parigi, il 9 maggio 1880, al suo ritorno dalla deporta– zione. Luisa a1>1>resesubito con dolore che sua madre era paralizzata. Mal– grado la grande amicizia che la le– ga,•a a Rochclort, la sua prima con– ferenza fu organizzata dal popolo nella sala dell'Eliseo. E Luisa comin– ciò così la sua allocuzione: « La Ui– voluzione morta è la Rivoluzione risuscitata ... Il giorno in cui lulli co– loro che hanno calunniato la Comu• ne saranno scomparsi, noi saremo vendicati ... ». ln quel momento nes– sun oratore era più 1>opolare di lei. La sua Jlarola non era solamente pa– rola di rivoltu: era profonda analisi delle dottrine economiche che reg. gevano la società e in particolare di (fucile esposte dall'anarchico Kro• !lOtkine. Dimostrava che il progresso indu– striale non apportava alle classi la– boriose cltc un aumento di miseria. E che in faccia a questa crescente mi• seria, non rimaneva che una banda di capitalisti imJ)lacabili, delle for. tune scandalose, un J)Otere rerocc e una muta di poliziotti odiosi al loro servizio. All'inizio dell'anno 1881, alla morte di Blanqui, Luisa pronunciò l'elogio funebre. Poco tempo dopo, andata a Versailles J)er tenere una conforenza, non appena si presentò sul palco assieme a E. Gautier, luttu la bieca reazione di questo pacge di soldati e cli 1>reti,che era andata ap– posta, insorse contro Luisa per im– pedirle di parlare. Si gridava: « A 6'12 morte! Abbasso la Comune! Morte alla petroliera! ». Luisa, che già era stata prevenuta, restava imperturba– bile, assistita da un gruppo di com– pagni. Giulio Claretie, che assiste,•a alla riunione, racconta: « ... s,•ilup– pò poi la teoria della folicilà univcr• sale. Confesso che fui slupdatto clella calma e della lucidità di <1uesta donna, dopo una simile tem1>esta ». In Russia, Herzcn, Turghenicv, Dostoievskij, Tolstoi e altri erano riuscili a guadagnare alla causa della libertà una buona J>arle della giovi– nezza della borghesia, e anche parte dell'arislocrazia. In Francia, malgra– do l'opera indefessa di umani scrit– tori, pochissimi erano coloro che avevano abbandonato la loro 1>0sizio– ne di privilegio per avvicinarsi nlle classi laboriose. Nel 1883, nella regione lionese, dove regnava in <1uel momento una miseria terribile, fu organizzata una dimostrazione. Luisa, arrestala <1ual– che giorno dopo, fo rinchiusa nella prigione (emminile di " Saint-Laza– re 11. Liberata, riprese subito il suo posto neHa lotta per la libertà. I compagni di tulle le parti della Francia, che allora erano molto at– tivi, la invitavano in ogni posto Jo– ''C organizzavano delle riunioni per– chè il suo nome altirava le folle. Il 3 giugno 1886, per un discorso pro– mmciato in un comizio, si buscò an– cora quatlro mesi di prigione, e il 25 seuembre passò nuovamente in Corte d'Assisi assieme al Doti. Su• sini, a Giulio Guesde e a Paolo La– rargue. Le capitava so,·cnlc di essere insultata e calunniata. Fu durante una riunione nella sala dell'Eliseo, mentre si trovava alla tribuna, che ,m imbecille, che pare fosse ubria– co, gli tirò due colpi di rh 1 oltella,

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