Volontà - anno XV- n.7 - luglio 1962

costi di t>roduzione u, Perciò il malcontento si estenderebbe alJ'alta finanza, ai monopolisti, agli industriali, che potrebbero seriamente compromettere la stabilità del regime. Questa politica, poi, negherebbe l'essenza stessa della Spagna di Franco. In altri termini essa non è possibile finchè il miliardario Juan March sarà il banchiere del Movimento e finchè Nicolas Franco ( fratello e beneficiario del dittatore), Estehan Bilbao ( presidente delle Cortes), Federico Lcquerica (rappresentante della Spagna all'ONU), Ferdinando Castiella (Ministro degli Esteri), Josè lturmendi (l\'linislro della Giustizia), Josè Maria Areilza (Ambasciatore di Spagna a Parigi) e decine di altri personaggi saranno insieme azionisti delle industrie della Biscaglia e della Catalogna o delle miniere delle Asturie e della Castiglia e, nel medesimo tempo, alti esponenti del regime. D'altra parte, potrà la Spagna nelle attuali condizioni di anelratezza economico-tecuica riuscire ad allinearsi agli altri paesi europei nel « Mercato Comune », come s1>e• rerebbero particolarmente i membri autoritari di quest'uhimo - Dc Gaulle e Adenauer - onde rafforzare « l'Europa delle Patrie»? Il problema salariale investe perciò le fondamentali caratteristiche del regime. La sua soddisfacente soluzione impone la modernizzazione della Spagna, la fine del franchismo. Non vediamo altra via d'uscita. E pensiamo che si illudano tutti coloro che sperano nella morte di Franco per dare alla Spagna « pacificamente » un nuovo regime, un regime monarchico (< democratico »; o che ritengono possibile che l'esercito possa sostituire al Caudillo il re, nella generale indifferenza dell'opposizione ri,,oluzionaria vecchia e nuova esistente all'interno del paese. Si afferma da più parli che, come avrebbe provato il lungo seio1>ero « senza violenze » delle Asturie e della Biscaglia, gli spagnoli non inten– dano portare la situazione al limite di frattura, perchè non vogliono pre• eipitarc in una nuova guerra civile; che il ricordo degli orrori di quella trascorsa mette loro in corpo una straordinaria paura della rivoluzione, al 1nm10 da far preferire Franco ad una soluzione calda del loro problema vitale. Ora è chiaro che codesto è l'atteggiamento proprio dell'antihan– chismo verbale e dell'opposizione « concorrenziale >>. La persistenza nello sciopero, per oltre un mese, di circa 100.000 lavoratori, le loro richieste economiche e politiche le quali denunciano l'inefficienza e l'inadeguatezza dell'apparato statale, l 1 invito formale rivolto ai movimenti politici clan• destini di costituire un fronte unico antifranchista (sulla base dell'unico possibile programma comune: il rovesciamento cli Franco e deJle caste privilegiate che lo sostengono e la instaurazione delle liberti, fondamen– tali), provano che le nuove generazioni si sono già sottratte all'abbruti• mento in cui Franco aveva precipitato la S1>agna e che non sono piìi frenate dai (< rantasmi >1 dei ralsi oppositori. G1!\"0 CERRITO n Franco concesso un :mmcnlo 1ala,inle ai soli minntori del carbone. ,iconoscen<lo ai proprieta,i il cliriuo tli non consegnare allo Staio 11uanti1à proporzionali di mincrnlc estrntto, e pereiO cli ,,cndere tali qunnlitÌI ;il preuo di 111Nca10 400

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