Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

preludio di un 111ovi111cnto insurrezionale <:-0mportante una serie di attentali, i quali furono eseguiti - lo si aeppe dopo - da na1.ionalisti <:-0n,·inti (!a.Kitti) o da mercena• ri. Fu uno scacco totale perchè le schede hianche non ohrepanarono il 25% dei sul• fragi e perchè l'insurrczionc,·privatft di ogni af)poggio mililare, non ebbe luogo. li solo .risultalo pralico di questa campa• gna fu che CASaoffrì il prelcsto pe 1 r man· tenere il paese in uno staio di 11MCdioe per <:-0nservarein vita il • Pian Coninta », il quale, crealo do Pcron, permette di de(e– rirc d11vanli al Tribunale militare tutto ciò che riguarda l'ordine pubblico, <:-0mpre9i i conflitti operai ed altre attività consimili. Nel 1958. i voti peronisti permisero il trionfo di Frondizi, in seguito ad un troppo famoso patto - che quello d'altronde rispettò in parte - il quale può considerarsi come causa ili tutte le crisi politiche recenti e <lella crisi attuale. Considerando che il par– tilo peroni.1t<1 è legalmente 11re5eri110 - come il nazismo in Germania e il lasci!mo in Italia - v"en una massa elettorale dispo– nibile che tulli i partili tentavano di atti• rare. Nella recente campagna elettorale, per csewpio, uessuno di !ali partiti s'è permC550 di !are la minima critica nei confronli del regime dittotoriale che n·cva rovinato econo– micamente e degradato politicamente il paese. Quanto al go,·emo Frondizi, sebbene non a,·esse rispcllalo intcgrahncntc il patto con• cluso con i Peronisti nel 1958, e dopo aver do,·uto for fronte all'azione nct1a1nenle ostile di questi ultimi, C'Ondusse una politica sol• 1ìle, detta <l'intcgra.;ionismo, per caplare cle- 111cnti !)cronisti e per nuicu111ni l'appoggio (lei dirigenti, particolarmente di quelli che godevano .di una certo influenza sul movi• mento operaio, È cosi che, dal Ministero del Liworo si fece pressione affiuchè alcuni sin• dncali, <:-0ntroUa1ido clementi democratici, fossero affidati nelle mani dei 11eronisti di 11ccordo con Frondizi. Tullo ciò accentuò l'opportunismo, la corru1.ione e Ja 362 demagogia che caratterizzano l'ambiente del paese e che possono favorire i peggiori av– venturieri. Alcuni mesi prima, il pcroni!mo, scmipro– scritto, sembrava diviso in dh·enc lazioni, ciascuna delle quali pretendeva di rappre– sentare l'autorità legittima unica in seno a questo conglomerato autoritario: quella di Juan Pcron, residente a Madrid. Ciò la~iava sperare che il grosso di queste frazioni avreb– be o volalo in favore in certi partiti auto– rizzati oppure scheda bianca. Di qui, la intelligente alratcgia degli altri dirigenti poli• tici desiderosi di capitaliuare a loro pro6tto quei ,•oti definiti i11dccisi, Giammai l'oppor– tunismo, la miopia, l'elettoralismo dei diri• genti politici - go,·ernativi e dell'opposi• zione - ai rivelarono cosi crudamente. li risultalo di tutto ciò è lo spaventoso disordine che regna ora in tutti gli ambienti e che trasforma in triste bufTonala quella che al– cuni chiamano una democrazia :rappresen– tativa, e che giustifica l'affermazione di un giornalista americano che ha qualificato In Argentina • un paese politicomcnte sollo– sviluppalo». Ed ecco <:-0mesi svolsero le cose: alcune settimane 11rima del 18 marzo si formò il • Fronte giusti.;ialista », cost.ituito di :rn,:– gruppamcnti chiamati: « Unione Popolare», « Partito di lAvoratori », « Partito bianco», « Tre Bandiere •• clc., a seconda del paese do,·e si manifestavano, Non si t.rattava di unn roalizione di pari.ili, ma sempliumentc di un conglomerato di diverse !razioni pero– niste. Ciò malgr:ido, '"il dubbio euMisteva: non si snpcva !e i componenti di qucslo Fronte si sarebbero nstcnuti d:il voto, se avrebbero vole.lo per i propri candidati, oppure se i loro ,·oti sarebbero andati 111 confluire su qualche altro partilo. Si diceva che, fra i dirigenti peronisti, i «politici» erano favorevoli all'astensionismo, mentre i •sindacalisti•• i dirigenti delle « 62 Orgo– ni::a:ioni • proponevano di votare per i propri candidati. Lia decisione evidenlemente

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