Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

per convertirei ad essere il euo testicolo. JJ suo incastramento, nei comitati 1indacali, la rese impolcnte a spiccare più alti voli. Il suo brillante stato di servizio, il suo sacrificio e l'abnegazione nella lotta episodica, non riuscì a dissipare il malefico effetto derivato dai molti errori psicologici. Durante il Congresso con(ederale del 1919 si produsse una levala di scudi contro i componenti del Comit.ato No::.ionale che, costituitosi in gruppo anarchico, incorse in azioni e minacce non consone, nè necessarie,. allo spirito libertario. Nel 1929 il Comitato Peninrnlare della F.A.I. inter– venne in una polemica animata da José Peirò, Eusebio Carhò e l\'lanuel Buenacasa contro il deviazionista Peslaiia. Ecco il punto di vista della massima rappresentanza della F.A.1,: « t sofistico cadere nella neutralità del Movimento Operaio e nell'indipendenza sindacale, nel suo aspetto di orientamento ideologico e di propaganda sovversiva ( ...) massimo quando tutto il suo risultato morale e sociologico è prodotto dalla minoranza più potente che milita nel suo seno ... Da qui parte la necessità che ha Ja C.N.T., se veramente desidera che la sua uione sia trascendentale ( ...) di a,·ere un nesso con quell'organismo che coincida cou i suoi procedimenti tattici e concordi con propri postulali, senza che per esse, ripctinmo, perda la sua peculiare indipendenza. Al contrario, se ]a C.N.T. non accetta la propÒsta formulata da questo Segretariato, è possibile che corra il rischio di una deviazione molto perniciosa ( ...) sotto la pena che, per la perenne azione degli anarchici, si definisca apertamente àcrata ... ». Il nes,o sollecitato (u definito più tardi « troba::.òn. », cioè presenza dei rappresentanti ufficiali della F.A.I. nei Comitati Superiori della C.N.T. e negli altri organismi misti di espressa creazione: Comitati rivolu:.iouori d'aiuto ai compagni imJ>rigionati, ecc. Per la stessa ragione, la F.A.l. fu invitata a tutti i congressi e plenos dell'organizzazione confederale, però a titolo esclusivamente infomiativo. Cioè senza diritto dc1iberativo o ri. solutivo. Però se l'invito si interpretava come dovere, e In benevolenza come diritto acquisito, eioè quando interveniva l'errore p&icologico, il risultato era quello di una reazione a catena di insospettata importanza. Nel con– gresso confederale del 1931 si produsse una reazione a catena di vasta risonanza. I rappresentanti della C.N.T. ( Com.italo Nazionale) avevano commesso l'inclclicatezz:a di non invitare la F.A.I. secondo le usanze. La F.A.I., pur senza essere chiamata, intervenne al congresso e, per peggiorare maggiormente la situazione, pretese cli realizzare interventi a carattere deliberativo. Il risultato derivato fu semplicemente scandaloso. Gli av,•enimenti peggiorarono dopo il congresso, dando il pretesto per la creazione di una crisi. Si verificò, così, la scissione del 1931, in gran parte originata dalla crisi ideologica di un gruppo di ottimi militanti sindacali, una specie di informità prodotta, per contagio, durante le cospi– razioni con politici e militari. Però sarebbe ingiusto attribuire a tale contagio tutta l'involuzione del problema. Dal lato scissionista vi fu una reazione contro una corrente rivoluzic,.. naria considerata demagogica. In un manifosto sedizioso, trenta militanti 354

RkJQdWJsaXNoZXIy