Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

nali, sia per interessi costituiti da parte di certi padroni che preCeri– scono s(ruttare il lavoro infantile. poco pagato, piullosto che assumere adulti. I bambini, si lralta beninteso di maschi, sono generalmente impie– gati come garzoni presso negozianti o artigiani. Sull'arrelralezza della nostra legi– slazione riguardo al lavoro infantile un giudice palermitano ci diceva di avere assistito a due processi. Uno contro una persona accusata cli s(rut– tamento del lavoro di un minorenne, che si era concluso con la condanna a meno di mille lire di multa; l'al– tro contro una anziana, abitante uno dei tanti cortili palermitani, accusa– ta di aver venduto pane di campa– gna senza penncsso e che si era cou• du.so invece con una condanna a piit di 10.000 lire di multa. Di fron– te a tali cose la mentalità dei ca– scinari, e di altri nelle loro condi– zioni, che considerano le leggi allo esclusivo servizio dei ricchi contro di loro, diventa piÌI comprensibile. Molto ci sarebbe da dire sulla mancanza di scuole profossionali, e sulla insufficienza di quelle esistenti. È <1uesta mancanza un'altra delle ra– gioni del perdurare di una simile pratica, per cui i genitori, in fin dei conti, sono contenti della cosa pcrchè « almeno così s'impara un mestiere e intanto porta qualcosa a casa ». Ma la realtà è .spesso diversa ed, invece di imparare <1ualcosa 1 i bambini \'Cngono solo sfruttati. È <la notare che in Inghihcrra, in se– guito ad un adeguamento della legi– slazione contro l'o sfruttamento del lavoro dei minori, l'indice delJa na– talità diminuì di moltissimo. l' assistenza Sul totale delle famiglie 41 sono 1>ensionate, 13 sono assis1i1e dallo Eea, 123 hauno un'assistenza rnalat- 1ie per tulla e parte della famiglia. Un:ambulatorio della CISL iscrive dietro pagamento di 500 lire gli abi– tnnli che hanno poi diritto, nei gior– ni stabiliti, a visite e medicine, se le hanno: è aperto specialmente in periodo elettorale. È impressione quasi generale de– gli assistiti che si possa ottenere solo 1uedicine poco costose, fa110 reale derivante sia daJla limitazione nella corresponsione di certe specialità, sia dalle diffieo1tà burocratiche 1>er averle, sia dalJ'ignoranza e dalla pi– grizia di certi medici che, per gente come quella del cortile, non vuol perdere tempo ad inoltrare all'l NAM domande per preparati spe– ciali. La limitazione sembra sia do• vuta alla vendita di medicinali fatta dagli assistili con la complicità dei medici e dei farmacisti. Se non c'è da mangiurc, le medicine sembrano meno necessarie del pane. Una buona parte della cauiva as– sistenza è imputabile ad una catti\'a organizzazione degli enti cd ad un eccessivo buroeraticismo. È bene tenere presente che l'ospe– dale, dove i posti lello sono insuf– ficicnli ( 0,63% contro l'l,10% in Liguria), accoglie solo persone in t:ondizioni molto gravi; inoltre es– sendo solo 5 gli abitanti del cortile aventi il librello di povertà, mollo spesso so1io coslrclli a pagare per il ricovero e la cura ( se posseggono la radio devono nasconderla per evi– tare il se<1ucstro). Il numero delle persone iseri11c all'elenco di 1>ovcri è passato, nel Comune di Palermo, 331

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