Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

sona, sono una 1.1c1111 conforma della con1plc111 in11dcguatezza dell'alimen• lazione( un chilo di pane costa 150 lire). Ecco ancora un brano della rela– zione medica: « L'alimenlazione è quas.i esclusi– ,,amentc costituita di !lane e di 1>a– s1a. A colazione e a mezzogiorno i hambini prendono del pane con una piccola 1avoletta di cioccoloto o del– le- panelle. La sera si 1>repara un vero pasto con la paslasciutta e un 1>òdi legumi o di insalata. Le fa– miglie meno povere mangiano la carne una volta la settimana, le al– t re una volto al mese e anche mai. Lo stesso per il pesce e per le uova. Una fomiglia in media non consuma che un chilo di [rulla e 3 o •I di verdura per se1timana. Ne risulta una deficenz11 cli calorie, cli proteine e di vitamine. Un adulto non riceve che 1500 fino· a 2000 calori.e al posto delle 2700 tino a 3000 neeessarie.-ad un uomo che faccia un la,,oro fisico leggero o medio. La razione calorica dei bambini è ridotta nelle stesse proporzioni. L'apporto di proteine è da 40 a 60 gràmmi al giorno al poslo dei 70-80 necessari. La man– canza di legumi, di rrutta e di pro– dotti la11ieri spiega la mancanza di vilaminc. Inoltre il pane fatto di Ca– rina trop1>0 bianca non contiene quasi piÌI vilamine del grup1)0 B ». Il lavoro Ln dislrihuzione dei mestieri de– gli uomini del corlile è la scgucnle: induslria 64 ( 43 cdiii, 13 mela li ur– gici e 8 conservieri), artigiani 79 ( f)Cr conto proprio 6), trafficanti e piccoli commercianli 173 1 occupa• 330 zioni varie •l2 ( di cui 13 lavora lori del commercio, 11 dipendenti coum– nali e statali e 11 insen•icnti), inat, ti,•i 14. Nel numero sono compresi non meno cli 36 bambini che lavora• no, sebbene di elà inCeriorc ai 14 anni. Non tenendo conto dei mestie– ri, tipo trafficante o piccolo commer– ciante che piìi che una vera e pro• pria occupazione sono, nelle condi– zioni altuali e nella maggior parte dei casi, solo dei sistemi 1>cr « arran– giarsi », 1>er non morire co1111>leta• mente di fame, con guadagni insta– bili e bassi, nè elci capoCamiglia inat– tivi, la percentuale degli uomini cn– po(amiglia stabilmente occupata è ciel 21 % e quella occupata 5 mesi dell'anno in media del 12,5% (sono slati considerati come stabilmeu1c occu1>ati coloro cl1e lavorano alme– no 271 giorni dell'anno). TI 60% dei ca1>ir.tmiglia è praticamente disoc• cu1>ato. Solo un terzo delle famiglie ha un componente che lavora rego• larmente. La sotl_opaga e gli orari di lavoro illimitati ( fino a 14 ore al giorno) sono abitudini correnti. Su 366 donne, 121, di cui 10 bam– bine, si occupano in lavori al di Cuo– ri di quelli casalinghi ( artigiane, insen•ienli, ecc.). Da notare che quasi sempre la delincruenzn minorile è slrellamcnte 1egata al lavoro all'c• sterno delle madri. Infatti i l)am• bini reslando soli tullo il giorno for– mano delle piccole bande e comin– ciano a rubare frulla od altri cibi. Far lavorare illegalmente i bam– bini è una pratica molto diffusa nel Mezzogiorno. Una ,,era e 1>ropria piaga che si protrae sia per inadc• guatezza delle leggi, sin per mancan– za di vere e proprie scuole proCcssio•

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