Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

possa veramente concludere circa l'e– strema importanza del problema trallato - diremo che non sarebbe giusto considerare perduta qualsiasi speranza; come non è giusto pensa– re che al di fuori delle nostre file e delle nos1re idee esista una compagi– ne cli persone e di azioni interamen– te dannose e stu1>ide. Senz'altro ha le sue buone probabilità anche l'av• vento di una socictì, migliore deJl'nt• tuale. Solo che tale probabilità, in– sistiamo ancora, non sarà solo me– rito della "olontà umana, ma pure dovuta al contraccolpo dei (atti in sè, agli imprevisli della storia uma• na e naturale ad un tempo. La Dft· tura può benissimo essere indiffe– rente al destino dell'umanità in (1u1tnto tale, ma nella sua essenza si e!plica sicuramente una particolare rea:ione, in <1uanto non si lascia in– teramente dominare dall'intelligen– za e dalla volontà degli uomini; e quando sembra servirci incondizio• na1tunen1c, nei suoi servigi pone sem– J>re una sorta di punto interroguti– vo: essa si presenta come beoes'i<:re e ,•eleno ad un tempo. come incon- 1ras1ata dominatrice. Ecco pcrchè, pariHlo~almcnte, un giorno si po– trebbe benissimo ringraziare la seien• za per a,•er tralle dall'essenza della natura for1.e cosi tremendamente di– SI rullivc ... ,\ppunlo perchè l'csislen– za si presenta come una specie cli forca caudina !OIIO la quale, altema- 1ivnmen1e, si equilihrnno le vclleiti, umane e la pressione delle cose. Tutt:n'ia si può ritenere possibile che tale equilibrio com1>orti sia pu• re un lento cammino verso una so– cietà meno gravida d'ingiuslizie e di mali. 438 Si possono formulare due defini– :ioni-destino fondamentali, diremo così, dell'animale Homo; valide e indimostrabili al lempo stesso. L'u– na, di carattere religioso, può affer• mare: L'uomo è una creatura divi– na. Sortita da Dio, ad egli finirà col ritornare; <1ualunque possono essere siate le "ie percorse, qualunque pos– sa essere staia la sua imJ)ronta o la sun esperienza che l'uomo ha lascia– ta su <1uesto pianeta, per quanto as– surda e seoncertanlc possa essere sta• ta la sua volontà! La definizione op1>osta si 1>resenta invece in <1uesto modo: L'animale Homo è un essere slrano, curiosissi• mo e incomprensibile; che non sap- 1>inmo donde ,•enga e tanto meno possiamo sa11erc do,•e andrà a finire. Noi \'Orremrno formularne, più in– cish1a, una terza: L'uomo è un esse– re paradossale. E nel senso t11)pro• priato all'elimologin del ICrmine f'O· r(l(/osso, che significa appunto con- 1ro-opi11i.o,1e; cioè asserzione contra– ria ai modi di vedere generalmente accclluti e adollati. Solo che non si è coscienti di un simile carallere. Paradossali pure nel senso che riu• sciamo H convincerci delle cose piìt semplici e razionali, solo do1>0 aver atlra,•crsati labirinli pericolosissimi e assurdi; come una sorta di pro,•a spietnta che riteniamo necessaria per raggiungere un finale e trion(ante sorriso: quando, finalmente decisi di non pili ri111.10,•urele immani tra• gedie, ri1>enseremo a tulle le nostre follie che per un filo non focero incenerire l'inlera supcr6cie terre• strc. MARIO DA1. Mo1.1N

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