Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

dette congiure di palazzo, cioè nel caso di meschine ed egoistiche riva– lità tra i mestatori del 1>otere 1 ove talvolta 1rnò essere soppressn qual– che ouestn 1>ersonn; oppure nei casi di fanatismo politico-religioso, co– me (u <Juello ove perd'ette In vita Gandhi. l\·Ia qui è evidente che il delitto politico ha ben altri scopi e altri fìni. Comunque, ripctfamo, non ti tratta di elevare a principio il tirannicidio, ma di comprendere cJ,e talvolta può effettivamente rappre– sentare una legittima dife8a 80C.iale. Come vi sono casi in cui la legge riconosce la legi1tima dilesn indivi– duale, cosi ve ne sono in cui può essere giustificata anche una simile difesa sociale. Ma siccome, in un regime dittatoriale, è ben difficile che In polizia e la magisLraturn si incarichino di arrestare e di giudica– re il tiranno politico, in quanto tali forze, volenti o nolenti, sono sem– pre dominate e immesse negli in– granaggi della dittatura in atto, In dife$a 80cialc deve di so1ito concre– tarsi in un gesto di esasperazione individuale. Questo quasi sempre lo si paga caramente; ad ogni modo, anche se talvolta una simile esaspe. razione potrebbe non essere del tutto giustificata, è sempre infini– tamente meno crudele del dovere patriottico• militare, ad esempio, compiuto da un pilota aviatore nel– lo sganciare un'atomica su di una città ... Perchè cavillare con un'inAessibi– le rigidità morale su casi del ge– nere, quando giorno e notte sono sempre pronte - e in continuo sta• to di allarme - ccnti110in di ato• miche e di missili suflkicnti per di• struggere in pochi minuti intere città con relative popolazioni? E poi probabilmente proJ)rio perchè tale ordine sarà d'alo appunto da un pazzo politico, che il signor Lupi. nacei vuol far morire 1>er forza di vecchiaia ... Per appoggiare la sua tesi, l'arti– colista chiama in aiuto lo spirito di Massimo d'Azeglio. o: Quando fu proposto di assegnare una pensione alla famiglia di Agesilao Milano - l'attentatore di Ferdinando Il - dopo la caduta dei Borboni rii Na– poli, Massimo d'Azeglio protestò» ... o: Il plauso della folla, il consenso dei migliori, le intimazioni della demagogia e della buona[ede per• chè l'atto di Agesil110:Milano, peri– to sul patibolo, avesse un riconosci– mento pubblico e solenne, il ri• mescolare che si facevn degH episl)• di della tirannia borbon.ica per giu– stificare cd esaltare il 1>ro1>ositodi sopprimere il tiranno, non piegaro. no la coscienza di Massimo <l' Au~– glio .... ». Diciamo subito che l'autore della « Dis(ida di Barletta » indubbia– mente fu una persona onesta e piì1 che stimata; ma altrettanto indub– biamente apparteneva a quella schiera di idealisti politico-sociali inflessibili ed ingenui ad' un tempo - alla quale apparteneva pure il « color che son sospesi »: amanti del Mazzini~ che si trova sempre« tra progresso sociale e al tempo stesso incapaci di staccarsi completamente dalla materia c dallo spirito del rca– zionismo 1>ill grcllo e J>ill stantio. Idealisti ancora tro1>1>0immersi io una sorta di buona(ede sociale, per essere capaci di su1>crare vitloriosa• mente, almeno nello spirito, la mas– siccia muraglia della reazione e delle 305

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