Volontà - anno XIV- n.5 - maggio1961

catene ribadite da secoli di oscuro dominio. Lasciamo pure andare l'idea di dare « un riconoscimento pubblico e solenne » (al quale d'ahronde i veri giustizieri non ci tengono affat– to) al gesto francamente coraggioso di Agesilao Milano; però nel caso di questo onesto sold'ato borbonico, il quale tentò di mandare all'altro mondo uno degli individui pili inu– tili e più odiosi (quel re Bomba che dopo la grande carneficina partcn·o– pea da lui promossa nel maggio 1849, fece cantare il Te Dcum di ringraziamento) almeno una misera pensione alla sua povera famiglia polevano concederla senza tanti ca– ,,illi. Sono state pensionate, e pro– fumatamente, tanle persone vera– mente immeritevoli ... Basterebbe la sola espressione di quel gesto coraggioso - quando ta– le gesto libera veramente da una esecrabile tirannia - per giustifi– care almeno m1a misera pensionci– na da parte della società ch'è stata resa libera con un simile atto; e ci piace conformarlo con le stesse pa– role di Manlio Lupinacci che non può lare a meno di pronunciare, circa l'attentato di Agesilao Mi– lano: « ... il suo venir iuori dalle fi. le schierate, lo spiccare isolato nel– lo spazio vuoto fra <1ncstee il grup– po folto dei cavalieri preceduto dal Re, questa stupenda solitudine con la propria decisione e il proprio ge– sto consapevolmente offerti alla ven– detta o al castigo, fanno esitare al– la condanna la coscienza piìi ri– gida ... ». Certo che la fanno esitare; ma mentre quel povero soldato di 26 anni, e tuttavia col suo spirito già consapevole di tante ingiustizie, a- 306 veva la certezza che il capestro non glielo avrebbe levato nessuno, ua Trujillo o un Franco dei giorni no– stri - a meno che non abbiano la ventura di far una posili"a cono– scenza con un novello Agesilao - possono esser certi di aver la noia di andar a consumare i propri su– dati miliardi in qualche altro ospi– tale paese. Simili testimonianze, cioè quelle di chiamare in aiuto particolari spi– riti del passato per avallare una particolare rigidezza morale, come sarebbe quella dello scrittore che stiamo criticando, lasciano certa– mente il tempo che trovano. Però, incalza nuovamente Lnpinacci, «... il tiraDJJicidio: ammettetelo talvolta, e ques10 vostro taluolta si allarghe– rà, sfuggirà ad ogni riserva morale, r:i.ggiungerà il fanatismo, l'anarchi– smo, la vendetta, sarà fonte di di– sordine e matrice di crimine». Nonostante la nostra buona dispo– sizione verso le opinioni altrui, non riusciamo a favorirle con una certa obiettività di giudiz.io quando ci troviamo di fronte ad una così re– cisa avversione ,,erso ogni sorta di soppressione politica, anche quando sussiste l'assoluta certezza che la lJHera vita di un popolo finirebbe con l'essere annientata come diret– ta conseguenza dell'assoluta intoc– cabilità, della quale deve pienamen– te godere anche il più inqualifica– bile pazzoide del potere statale; come se questo non fosse fonte di disordini e di crimini ben pili va– sti e più orrendi di <1uelli che pos– sono scaturire da un gesto omicida di un attentatore, <1uando questo si presenta come un vero giustiziere dei misfatti umani. Si obietterà con insistenza che

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