Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

temente era costretto a pagare il suo contributo di sangue. Accadeva, per• ciò, che l'assenza del genitore uc– ciso produceva forte squilibrio nei superstiti familiari d'ella casa-grot– ta, specialmente dove i figli erano ancora teneri per potere sopperire all'abilità del padre nel soddisfaci– mento dei bisogni, e tale mancanza ra.fforzava ancora più la cerchia di affetti nascenti nei figli e nella ma– dre; affetti filiali che si realizza– vano attraverso il perpetuarsi di u– na serie di ricordi, quali potevano al'er luogo nella mente im1lressiona– bile di quei primitivi. Dai ricordi e in mezzo ai sentimenti nacque l'o– dio che suscitò la vendetta la qua– le, a sua volta, volle significare u– na punizione, wia pena inflitta al– l'estraneo omicida pel soddisfaci– mento d'una giustizia rudimentale, la cui legge cominciava, così, ad a– vere corso ed inizio oscuro, ed era evidentemente sbandata verso al– fotti familiari e particolari. Legge, dwique, di odio, fondata sopra per– sonali esigenze, scaturita ed appli– cata esclusivamente sopra una sin– tesi immatura ed incompleta della simpatia e della bestialità: ,,i man– cava, infatti, la ragione. L'allargarsi della famiglia, dovu– to al sopravvenire di molti discen– denti, diede luogo, da una parte al– la formazione di numerose altre fa– miglie, le quali si adattavano a vi– vere nelle immediate vicinanze, dal. l'altra all'accenlramcnto di esse in un unico gruppo il <1uale, sentito il bisogno di tenere le famiglie in cor– relazione fra loro, si costituì in uni– là politica, dando mandato ad uno, naturalmente il più forte ed il pili scaltro e capace, per dirigere e coordinare le attività della tribii, appresso della polis, le quali atti– vità man mano and·avano facendosi più complesse. Ma, poichè l'uomo ha in sè, costitutivamente, anche una natura folina, anche in seno alla polis e alla tribl1 1 per vari mo– til'i, andava pagando il suo tributo di sangue; però qui la vendeua, at– tuata prima sempre dai familiarj offesi, cedette il posto alla punizio– ne collettiva, forma di pena che via via si andò divcrsificai1do da quella. Tuttavia nelle punizioni collettive si sentivano ancora le vibrazioni pas• sionali, gli impulsi sentimentali su– scitati dal panico d"'un omicidio o di qualche altro efferato delitto, per– ciò esse conservano ancora il carat– tere della vendetta privata, eseguita, questa volta, attraverso la sanzione collettiva, talora demandata al po– tere dello stato nascente; cosicchè la legge, al suo primo apparire, per punire chi a\'cva commesso un dcli 110, ne commetteva uno anche essa. Ma col passare del tempo si ca1li tale difetto, e In legge, sancita dallo Staio, vuotandosi della passionalità, d'ei sentimenti propri dei familiari, dei privati, che erano pieni di ri– cortli e di simpatie verso la perso– na scomparsa, e quindi portavano all'inAizione d'una pena esorbitante (occhio per occhio e dente per den– te), cioè alla vendetta, si spersona– lizzò e nel contempo volle dil'cnla– re, mitigandosi, la garanzia della sicurezza degli appartenenti allo Stato. Questa socializzazione della legge, che si sostituiva, superand·o– la, alla vendetta personale e scatu• ri\'a dalla razionalità umana affio. rata alla mente attraverso tante pro– ve amare e tanto sangue versato, condusse, via via, all'abolizione del- 519

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