Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

sterebbe nell1impedire che sopra\'– venga un simile stato di disperuio– nc. La lettera dei parroci baschi so– stanzialmente vuol dire questo: es– sa fa intendere che oltre un certo Ji. mite nou è pilt possibile arri"arc e che l'insistere su certe alleanze si fi. nisce con lo spezzare a1whc In più supina pazienu. Non è bene precisato come tale lettera sia stata accolta o interpre– Utta dnllc autorili, cattoliche. Snrcb– be però ingenuo il pensare che le gerarchie religiose la considerino co– sa di poco conto, una protesta che finirà col lasciare il tempo che tro• va. In simili contingenze la Chiesa, tome atteggiamento ini:1.iale, resta in posizione di allarme e di attesa ad un 1empo. La sua storia insegna. Co– munque non crediamo ch'essa possa sperare avvenimenti del tullo favo– revoli alla sua causa spagnola; cioè che il franchismo riesca sempre a soffocare qualsiasi velleità di rivolta. L'azione pili logica per essa sarò <1uella di convergere i fatti in modo di non giungere a conseguenze irre– parnbili e tro1>1>0 disastrose. La pe;– :o monarchica sembra la più idone-a per riparare i calzoni sdrucili del- 11inetto e odiato franchismo. Certo che, almeno in un primo tem1>0 1 il monarca dovrà dare molti t( contentini » al pooplo: una simi– le generosità è sempre inevitabile per un nuovo padrone; mentre che Franco non ebbe e non ha ancora la banale furberia di offrire al suo ve– ro popolo almeno una manciata di apparenti libertà. Difatti le dillature un po' avvedu– te, al fine di cattivarsi un pò la .sim- 11atia dei loro sudditi, cercano spes– fO di accontentarli con le briciole che avanzano nelle loro dispense; cioè qualche offerta, se non proprio di libertà di pensiero o sociale in ge– nere, ma almeno di carattere econo– mico-sociale l'ebbe il fascismo, come sa bene attuarle anche l'odierno co– munismo. La stupidità di Franco, in– vee~, è integrale. Ora il potere cc– clesiastieo incomincia a spa\'entnrsi di tale inconcepibile stupidità, c cer– ca di correre ai ripari. Vogliamo pu– re credere per il be.ne del popolo, mn indubbiamente anche per con– servarsi come stru1tura storica. L'.ute di dispensare le « caramel– le,, pe1· rabbonire i propri sudditi, varia tr:i governo e governo; però il fine è sempre quello. Le « caì-a- 1nelle » le sa dispensare anche lo Sta• to comunista: saranno forse un po' più grosse o più dolci, ma sempre i.: caramelle ,.,. Un eletto popolare dice: 4' avere In botte piena e la moglie ubrincn». In un certo senso tutti gli sfoni so– ciRli del cattolicesimo - come d'al– tronde- anche di altre istituzioni p_o– li1icl1t- - sembrano riflettere inte– gralmente (sia pure con un certo fondo di buona fede) tale detto po– polare. Il perchè lo si può benissimo com– prendere: dipende dal considerare intoccabili il principio di autoriti1 e la volontà di potenza (politica, eco– nomica e religiosa) sugli uomini e sulle cose, pur avendo al tempo ,11te&• 1 Per incidenza citiamo un singolare pcn• siero di Lutero, circa l'etTicacia di legali:– :are ogni 1111110 qunlche miracolo tlo parte della Chiesa: • I miracoli sono come lo noci: ogni tanto bisogna pur di1pc111ame qualcuna per rendere contenti i Jonciulli •· 515

RkJQdWJsaXNoZXIy