Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

capire che il problema del sesso va affrontato con conceziani più mo– derne e più aperte. (Inoltre si potrebbe osservare che se è giusto arrestare questa epide– m.ia - così è stata definita-, non si capisce, però, come non ci si allarmi per tante altre malattie che minano la salute di molti individui e le cui cause sono sociali (malattie di denutrizione, del lavoro in generale e del lavoro dei ragazzi in tenera età, ecc.). E bisognerebbe preoccupnn.i seria– mente anche dei 4.000 morti che ci sono stati in sette mesi per incidenti stradali in Italia, oltre ai 106 mila feriti. In fin dei conti uno può trovare la morie sulla strada per colpa della mania di velocità che è l'epidemia del nostro secolo. Ed a quando, anche, una bella dichiarazione di illu– stri medici sui gravi danni della salute di tutti, in seguito alle i-ofistica– zioni dei generi alimcntnri ?). In fondo ai pozzi minerari Un compagno ci scrive da Inglesias (Cagliari): « ... Avrete appreso, dai giornali, che i minatori della Società Pertu– sola, azionata da capitali stranieri, si sono rinchiusi nei pozzi per potere strappare ai padroni un pezzo di pane meno amaro. Dai pozzi di S. Gio– vanni a <1uelli di Ingmaoru Arbus, uomini non vedono la luce, e sono separatj dai loro cari, da sedici giorni. Potete comprendere che questa lotta non patrà durare ancora a lungo, pcrchè le resistenze fisiche degli sci0- peranti saranno ben presto esaurite. I compagni di Inglesias hanno in– viato la loro sloidarieti, morale, una modesta somma di 15.000 lire e tutto il materiale di propaganda che avevano disponibile, dolenti, in una si– tuazione cosi tragica, cli non potere lare di più ». Dopo <1uesta Jettera i « rinchiu!Si » uel pozzo iniziarono lo sciopero della fame e, la stampa quotidiana non ha. ancora annunciata la cessazione c.lello sciopero rivendicativo. Davanti a tale situnzione tragica la Giunta Regionale Sarda ha deli– berato l'erogazione di contribut.i per l'assistenza alle famiglie dei lavora– tori e progetta un disegno di legge per una piì1 idonea disciplina mine– rara. Intanto l'Assessore regionale all'Industria ha dichiarato il direttore della Pertusola non più gradito alla Regione. (Ma non si tratta di cam– biare padroni, si tratta di sodd-isfare rivendicazioni minime). La notizia di questi minatori che lottano per un poco pili di pane e per condizioni di lavoro più umane, ha avuto così poco spazio nella grande stampa quotidiana da passare, quasi certamente, inosservata in un momento in cui pagine intere, articoloni e editoriali venivano dedicati alle Olimpiadi romane. L'Italia si è fatta « onore» con quella manife– stazione. Ma, intanto, nel buio dei pozzi sardi, la dura e rischiosa lotta degli eterni sfruttati contro gli sfruttatori, che dura ancora mentre scri– viamo queste righe, mostra il volto tragico di una delle tante condizioni inumane dei lavoratori italiani. G. C. 512

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