Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

La lettera dei sacerdoti baschi L ~ot~ ~a:C~1~ l~a:n:h;r~n!~! = cf:: viata ai loro vescovi, nel suo signi• ficato va molto al di là del suo scopo diretto, cioè del suo atto di accusa circa le condizioni sempre più in– sostenibili del popolo spagnuolo. Es• sa si collega - anche se ad un pri– mo aspetto non si direbbe - ad al– tre amare esperienze, ad ahre inquie– tudini proprie delPazione e del pen• siero cauolico il quale, di fronte ai problemi sempre piì1 pressanti ed an– gosciosi della storia in ano, vorrebbe salvare il popolo e al tempo stesso salvare le strutture ed i privilegi della Chiesa, in quanto dominio in– contrastato sugli uomini, sulle cose e sullo spirito. In altri termini, il di– battersi in una sorta di dilemma che sempre più si accentua nel corso de– gli avvenimenti sociali. L'esperienza fallita dei « preti o– perai» o dei sindacati cattolici socia. listizzati tipo Acli, sono altri esempi di un tale dilemma, di un tale tor- 1nento inespresso nelle sue radici psi– cologiche, ma evidente quando ine– vitabilmente deve cozzare contro la dura realtà deHe cose. La prassi cat– tolico-sociale diviene sempre pii1 penosa, o comunque incongruente, in quanto presa tra uno Scilla e Ca– riddi della storia assolutamente ine– vitabili; tra due scogli contro uno dei quali si profila sicuro un misero naufragio. P.erò è necessario premettere aleu- ne considerazioni prima d'inoltrarsi nell'argomento. Sarebbe un errore credere che il substrato di cotesto socialismo cri– stiano non sia altro che fine astuzia o un deliberato inganno; come d'al– tra parte si sarebbe in errore, in se– de spirituale, credere che tulli i sa– cerdoti siano chiaramente consape– voli, nel loro ministero religioso, di dis1>ensare illusioni o mere fando– nie. Senza dubbio ,,i è una certa buona fede ed anche una certa one– stà. È troppo immensa l'eredità del passato che pesa sugli individui del presente per pretendere una imme– diata chiarezza d'idee od una razio– nale condotta di pensiero. Tutto que– sto, però, non implica che non ci siano particolari malizie, tergiver– sazioni interessate o consape\'oli in– ganni. Riguardo alla lettera dei sacerdoti baschi, vogliamo ritenerla sincera nel suo spirito. Facciamo però os• servare che un giorno potrebbe tra– mutarsi in un documento di salvez– za morale (e n buon mercato) per le gerarchie cattoliche. Così come quei pochi sacerdoti che furono persegui– tati dall'Austria nel nostro Risorgi– mento, finirono col simbolizzare la avversione di tutta la Chiesa verso il dominio austriaco. E questo non è nè giusto nè storicamente obiettivo; come non sarebbe giusto che la si– gnificativa lettera del clero basco di– venisse simbolo di candore politico- 513

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