Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

de internazionali ma non il ritor• no alla guerra fredda perchè indie– tw non si torna e le forze nuove che sono in movimento nessuno Je può fermare. Una rh·oha eoalro l'aa•urdo Noi avvertiamo nella situazione prc8CDle un nuovo corso di eventi che non è il monotono pencolare dei governi fra guerra e pace; la no– \ ità che noi vediamo è il ritorno del– l'azione diretta, l'irrompere suHa scena politica del mondo della for– za e della volontà dei popoli. Mai come in questi ultimi mesi l'inter– vento del popolo si è inciso tanto profondamente nella realtà mutan– dola nei settori dove ha agito. Dal– Ja Corea alla Turchia al Giappone il popolo s'è espresso direttamente, senza intermediari, nella maniera più schietta e risolutiva e perfino in Italia s'è svegliato d'al lungo le– targo per impedire la vergogna di un congresso fascista. Noi siamo am– malati di formalismo democratico al punto da lamentare in queste manifestazioni spontanee di massa un pericolo per la democrazia; an– che se fosse. una minoranza, anche &efosse un solo individuo che in– sorge contro gli spregiatori della vi– ta e della dignità umana, noi siamo con quella minoranza, con-quell'in– dividuo; siamo per i trecento di Pi– sacane e non per In moltitudine fa. natizznta che li ha sopraffatti, sia– mo per Gaetano Bresci e non per la folla plaudente al passaggio di un delinquente coronato. Ma nei casi concreti che stiamo esaminando quella che si è espressa nelle piaz– ze di Seul di Ankara di Tokio e ,Ji Genova non è una minoranza ma bensì la maggioranza autentica del 424 popolo, la maggioranza vera contro quella falsificata e manomessa dei pnrlamenti. Se gli italiani e i giap– ponesi fossero stati ossequienti alla regolare procedura democratica, il Giappone avrebbe sancito nel mo– d'o pii1 solenne il patto che lo lega alla guerra atomica e iu Italia i fa– scisti avrebbero celebrato con inso– lenza il loro congresso e la loro ri. vincita. l\fa tutti sanno che il po– polo giapponese ripudia la politica di guerra come quello italiano ri– pudia la vergogna fascista e per for– tuna la verità ha vinto contro la menzogna e la libertà contro l'ipo– crisia di false maggioranze. Ma noi vorremmo fermare per un momento l'attenzione dei nostri let– tori sui fatti di Tokio perchè ci sembrano i pii1 importanti come ,i– gnifieato ed anche i meno compre– si. Ad una esatta comprensione di quella maguifìca lotta popolare P. dei motivi che l'hanno suscitata si oppongono infatti le versioni del– la stampa politica ufficiale. Quali sono le interpretazioni cucinate dalle nostre direzioni politiche di questo fatto nuovo e clamoroso del– la politica internazionale? La so– lita cantilena. Da destra lo si pre– senta come un frutto di manipola– zioni comuniste e come un colpo in– forto dalla Russia al fronte della democrazia; da sinistra naturahnen– te le mani.festazionj del popolo giapponese sono 1ma vittoria della politica di pace patrocinata dalla Russia contro l'imperialismo ame– ricano. V'è poi l'interpretazione so• ciald'emocratica o della sinistra de– mocratica che indica nei fatti giap• ponesi la conseguenza dell'errore americano di legare a governi di de– stra la realizzazione della politica di fedeltà all'alleanza. atlantica. E'

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