Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

quale si avvertì ben presto l'insoffe– renza in lutti i settori del mondo. Contro questa realtà incapsulata urtavano due forze divergenti ed an– titetiche: da una parte le classi di– rigenti di ogni singolo stato, mosse da particolari motivi nazionalisti o da interessi economici in piena ri– presa e il cui sviluppo mal soppor– tava le chiusure imposte dalla po– litica dei blocchi; dall'altra 1e mas– se popolari che non poteyano rima– nere pili a lungo in una situazione di vano attendismo o di cieca obbe– dienza. Nel blocco di sudditanza a– mericana, l'iniziativa autonoma del– la diplomazia inglese ed il naziona• lismo francese di De Gaulle come pure la crescente potenza economi– ca della Germania, appartengono al orimo tipo di quella rottura che ha fìnit,> ,,er incrinare la politica cli bloi e-o, meutrn il movimento di in– dipendenza coloniale. la rivolt3 di Cuba e le recenti insurrezioni in Co– rea, Turchìa e Giappone apparten– gono al secondo tipo. Nel blocco di sudditanza russa le sedizioni di Ti– to e i dissensi che tra1>elano con la Cina appartengono al movimento centrifugo delle classi dirigenti, mentre la rivolta di Ungheria e quella di Polonia al secondo tipo di pressione, quello clelle classi popo– lari. I due tipi di pressione che hanno liquidato nel giro di un de– cennio il regime della guerra fred– da, e cioè la pressione delle classi dirigenti e quella delle masse po– polari, pur agendo entrambi contro lo stesso immobilismo non si posso– no tuttavia accomunare; non soltan– to i.loro moventi. sono completamen– te opposti, ma anche i loro effetti. Infatti le dassi dirigenti si muovono per impulsi nazionalistici e di egoi.- smo economico e portano non già ad un superamento ma ad un peg– gioramento della situazione; in cam• po interno essi portano alla involu– zione politica verso il fascismo ed in quello in temazionale non fanno che aumentare il pericolo di guerra con l'esasperazione della lotta eco– nomica e l'estensione del segreto a– tomico. Quando invece sono le mas– se popolari che riescono a far pre– valere la loro volontà esse afferma– no in campo interno l'esigenza di u– na vera libertà e di una vera giusti– zia contro le ipocrisie imperanti ed' in campo internazionale allontanano H pericolo di guerra ed aprono nella chiusa situazione spiragli di nuove prospettive. Sotto la pressione di queste due forze antitetiche in una decina di anni la situazione si è completamen– te mutata e l'avvio alla distensione non ha fatto che spalancare una porta già aperta sbloccando una si– tuazione che di fatto era già sbloc– cata. E lo si è visto proprio nei ltm– ghi e laboriosi preparativi del verti– ce in cui le difficoltà maggiori non erano nelle contraddizioni fra le due potenze antagoniste ma in quel– le all'interno di ogni singolo bloc.. co in cui non fu possibile raggiun– gere una chiara intesa e finì per provocare il clamoroso fallimento. Piìi che fra gli opposti schieramenti il disaccordo è al loro interno e son lì a dimostrarlo le contradditorietà e i passi fnlsi della politica ameri– cana da una parte e la nota pole– mica fra d'ogmatici e modernisti che è perfino trapelata dall'ermetismo del sistema sovietico. Il fallimento del vertice rap– presenta senza dubbio 1ma svolta importante e pericolosa delle vicen- 423

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