Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

forma di logico ragio,wmento. Ma in codesto argomentare risiede apprmto quella capacità educativa che la classe dominante (/ice cli possedere: no,1. iwwvcc::ione, non i,,,cremento, non trasforma::.ione, non arric·chimento di ta.. luni filoni di pensiero tradi::.ionale, bensì la trasmissione nuda e sempliGe di arcairlic, sorpassai.e, spregevoli forme dogmaiiche; quieta non movere ... si potrebbero svegliare dal sonno secolnre le for::.e disgregralrici e sovversive. Staticitù, dunque, e non dinamicità, ancoramento alla tra(li::.ione e non li .. bero salpare verso conoscen.::.e pili. ampie; in un.a parola ... ineducazione, attraverso la illiberlà, l' intolleran::.a, la dominazione delle coscienze. L'ultimo argomento lo ritroviamo rosi enuncùrt.o: 1 « Il riconosci– me1110 della fondamentulità della religione sta nella 1rndizione del no– stro spiriLualismo, che si richiama soprattutto a un Rosmini e ad un Lambruschini, per i quali l'ispettivamentc 1 lu religione è rn1Nc1r10 DELL'UNI– TÀ 1n-:LL'EDUCAZIONE e CONDIZIONE GENERA.LE della medesima. Se, dunque, lo spiritualismo professato dal Legislatore si coglie ed inserisce nella conli– ouilà cli questa tradizione, il valore attribuito alla religione dai programmi prova una volta di più l'inlento di conseguire Wla UNITARIA ESPRESSIONE C LTURALE E METODOLOGICA DEI PROGRAMMI MEDESIMI )). Sotto la parvenza di una imposla::.ione pedagogica, la quale dovrebbe tendere alla unità di inscg,wmento (unità <'he, reuamente intesa, ipoHzza soltanto una concc– ::.ione della vita e del mondo, i11.senso illr,ministico), si vorrebbe avallare la lesi del Gentile 2 secondo la quale « se una Cede deve aleggiare in una scuola, s'iuteudc che una scuola non ne può che avere una » e questa « fede sovrana e integrale ... , visione dell'universo e dell'uomo nel– I1uuivrrso » deve essere costituita anche nella scuola laica. « E' nostro dovere costituire. questa idealità della scuola, a cui npparleniamo; una idealità magari dogmatica e confessionale». Dove laicità e confessionali– smo vengono di proposito confusi e dove chi n.e fa le spese è la libertà! Dol'e l'unità viene ricondotta meccanicisticamente all'uniformità! Dove l'unità, restando al di sopra della molteplicità e misconoscendo un processo di armoni::.:::.a::.ione delle diOeren:.e illlli11iduali, postula apertamente il dog• ma, e quindi snatura il carattere educativo dell'insegnamento. Ed il Sal– vem.i11i3sottolinea appunto il dualismo insanabile trn l'unità di pen~iero e la libertà di insegnamento: « I! Geutile non pensa che questa unità di pen– siero possa esserci imposta per legge dello Stato. Se. ci arriveremo - egli dice - ci arriveremo solo per OJ)ern nostra, attraverso In nostra pili am• pin liber1à. Ed ecco perehè egli può accettare il mio concetto di libertà. pur partendo da un ideale diverso dal mio. Perd1è mcu1re per me In li– bertà d'insegnamento è mezzo, è fme, è tu110; per lui non è alLro che la via necessaria a raggiungere l'unità. Quello che è il mio programma massimo, è il sno programma minimo ». Forse ci si è soffermati più ciel necessario sulla imposta.::.io11eche i 1 cfr. G. CATALFAJ\tO: I nuovi programmi della scuola llrinrnrin • Etl. Avio • Romn, 1956, pag. 26-27. ' G. GENTILE: Educazione e scuola bica • Ed. Treves, Milano. 1932 • pag, 136 e segg. 3 cfr. Atti del CongreHo della Federazione lnsegnanli Medi, tenuto a :Napoli nel 1907. 35S

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