Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

Lavoro e " tempo libero ,, N o N I N T E N D I A M o di uccen- narc ad uua particolare filoso– fia del lavoro; e per due ragioni: in primo luogo desterebbe ben poco in– teresse, e secondariamente, qualun– que possa essere il senso o il signifi– cato del lavoro, riguardo a questo esistono problemi più immediati e più vitali che sono ancora lontani da una razionale risoluzione; quindi la non utilità, o perlomeno l'indiffe– renza che potrebbe suscitare una particolare filosofia delle fatiche u– mane. Si tratta semplicemente di brevi considerazioni circa evenluali rap– porti di carattere, diremo così, mo– rale-economico tra uomo e lavoro. Tuttavia prima d'inoltTarci nell' ar– gomento è ncrcssario premeltere o precisare alcune posizioni di pen– siero da parte nostra. Il pensiero libertario non può ov– viamente accettare posizioni spiri– tuali di caratlcre dogmatico o co– munque radicali, r-ircn un eventuale aspetto filosofico che può es!lere pro– prio del lavoro in quanto grandioso fenomeno della società umana. Così il lavoro inteso come cc maledizione divina» di biblica memoria (d'al. tronde oggi giorno, per ragioni fa. cilmcnte comprensibili. tacitamente Pd alqnan10 auenuata nel suo signi– ficato dallo stesso pensiero cristia– no); oppure l'opinione estrema di un particolare scetticismo sociale-fi– losofico, quella cioè di considerare il lavoro <"Omeun problema assoluta- mente insolubile, qualcosa d' inuti– le ni fini di una profonda elevazione della natura umana, non possono e– "idcntemente essere accettate dal pensiero anarchico. Per il filosofo scett.ico, il lavoro (quello, s'intende, al quale ci co-– slringono le necessità quotidiane) è sem1>rc più o meno odiato nell'inti– mo dei sentimenti individuali. Non i> che l'uomo non ami In Cntica in quanto tale: la odia soltanto quando gli è imposta da un par1icolare de– stino economico-sociale. E' raro - sempre secondo la filo– eofìa scettica - che il la\'oro s'accor– di o si armonizzi col carattere, coi fini e con lo spirito dell'individuo: quasi sempre è una malinconica ne– cesi-ità; e la psicologia delle mo1ti– tudini c'insegna sempre qualcosa d'interessante in merito. Basta pcn– sarr. ad esempio, all'enorme favore chc- in ogni tempo ha avuto il « ten– tare In fortuna >> su giochi di op:ni genere; il che, in dcfiniti"a, non (> che un inconscio o ("Onsapevole di– s1,rczzo verso il lavoro. E' vero che, una volta disoccupa– ti, andiamo ansiosamente alla ricer• c-a di un altro impiego; ma questo per{'hè il morire d'inedia (' piì1 do– loro~o che lavorare. Si tralfn. cior. di sc("glierc il dolore minore. Non neghiamo che nel pensiero scettico non vi siano particolari ~iu– stificazioni. Lo stesso anarchismo. d'altronde, è scettico di fronte a molti principi. Riconosciamo pure 391

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