Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

li cervello e la mente dell'uomo sono il pezzo più complicalo e or– ptnizzato del meccanismo che sia mai esistito su questa terra. I cer– velli cosiddetti elettronici possono ('Ompiere operazioni straordinarie con rapiditi1 sovrumana, ma d<'vono ricevere dall'uomo le Ìl:itruzioni ne– cessarie. L'organismo umano può au. toistruirsi ed eseguire compiti al di là dei limiti di qualsiasi macchina. Nel corso del suo sviluppo, sebbene all'inizio sia un debole stnunenlo con tendenze contrastanti, può rag• giungere un alto grado di pcrfczio. ne e di efficienza. Uso dell'intelletto E' nostro dovere usare nel miglio– re dei modi questo meraviglioso pez– zo del meccanismo vivente. Invece di prenderlo per dato o di abusarne per ignoranza dobbiamo averne cu– ra, tentare di capire il suo svilup– po ed esplorare le sue capacità. L'organismo umano colleuivo, in– corporato nel processo psicosociale, è un pezzo ugualmente meraviglio– so del meccanismo. E' il mezzo per realizzare il destino umano. Può sco– prire nuovi scopi ed escogitare nuo– vi metodi per realizzarli; ma è an– cora primitivo ccl inefficiente. E' no– stro dovere migliorarlo, così come noi abbiamo migliorato le nostre macchine. La nostra ignoranza cir– ca le sue potenzialità è profonda, per questo il nostro compito imme– diato è di capire i principi primi del suo operare e riflettere le sue con– seguenze. 366 Grazie alla nuova visione dataci dalla Scienza, possiamo avere un ot– timismo reale anche se temperato e un significato e una speranza razio– nale in un mondo che appariva ir– razionale c senza significato. La Scienza iml ica anche il posto e il ruolo dell'uomo nell'universo. Egli ha in sè le possibilità evolutive del– la terra, ue è lo strumento e il mae– stro. Il destino clell'uomo è di ri– cercare la sua più grande realizza– zione aLtra,•e.rso un migliore ordi– namento del processo psicosociale. Questo è il suo straordinario privi– legio, e anche il sno grande dovere. La nuova visione ci assicura che la vita umana potrebbe gradualmente passare da una lotta competitiva con– tro il Iato cieco in una grande im– presa collettiva intrapresa cosciente– mcnlc. Vediamo questa impresa co– me un'impresa per la maggiore rea– lizzazione auraverso la migliore rea• lizzazione delle possibilità umane. Dobbiamo accettare questa nuova rivelazione dataci <lalla Scienza, e– saminarla ed esplorarne tutte le con– '°'egncnze, certi che le idee aiutano a determinare gli eventi, che una maggiore comprensione porta a una più idonea azione, che la vcri1à scientifica è un'arma indispensabile contro la stupidità, la perversità e tutto ciò che si oppone alla realiz– zazione e nd una visione vera del progresso. ]ULTAN J-IUXLEY da: Rulletin o/ A tomie Scienti.J1s, dicem– bre 1959,

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