Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

non è una macchina automatica per macellare altri uomini, che possa es• sere posta in azione per ordine di un qualsiasi generale o uomo politico». 1 Scopo della società unrnna era, per Pericle, quello che nelln sua fa. mosa Orazione Funebre egli attri– buivn ad Atene: « oi prendiamo l'individuo qual'è, e lo sviluppiamo in tutte le direzioni e le potenzia– lità della sua personalità ». Duemila trecento anni dopo, John Stuart Mili scriveva, che « la misura del valore di un governo, di un gruppo socia. le, di una comunità, di un'istituzio– ne, è data dal tipo d'individuo che essi producono o che permettono e aiutano a svilupparsi nel loro seno ». Ora qual'è il tipo di uomo che la società moderna: lo Stato, la Chiesa, la Famiglia, la ·scoola, la Stampa, i Par1iti, 1>roducono? E' l'« Homo ho– mini Dem; )), o I'« Homo homini lu– pus »? L'uomo per cui ogni ahro uomo è <1uasi un Dio, oppure un lupo? E <1ual'è il valore di un siste• ma sociale che, come coronamento dell'educazione, sviluppa a! massi– mo grado nel giovane, strappato al– la (amiglia e a tutte le piì1 saue in– fluenze, le tende"uze antisociali, la potenzialità belluina, la capacità di distruzione in massa del genere uma– no, e ~l'impone, in periodi coman– dati di scatenamento dei pilt srego• lati e violenti istinti primitivi, chia. nrnti « guerra », una condotta in contrasto radicale con tutte le leggi dello Stato, con gl'ideali religioi;i e morali, con l'educazione, seppur ·rorrnalistica, d'ella famiglia e con la coltura umanistica che la scuola pro. Tessa di dare? Non si avvilisce. tutto 1 Ulrd Faringdon in • Déft:nse de L'Hom• 218 il sistema educativo e tutto l'edificio sociale, a un'enorme organizzazione dell'ipocrisia, ad una sconcia ma– schera di una spaventosa miseria morale, quando, con una mostruosa inversione dei valori, si considera come un caso di condotta anormale il rifiuto del servizio militare, anzi– chè la sua presta.zione? Quale autorità possono conserva• re, dfoanzi a quei giovani che pro– fessano le ò.ourine e i dettami mo– rali di religioni e chiese, quei sacer– doti che vorrebbero loro far crede– re, che il sapiente architetto e Lcgi. slatore dell'Universo ha assoluto bi– sogno, per far funzionare la macchi. na umana, Suo capolavoro, che i sin– goli pezzi e le ruote di essa, cioè gli individui umani, si guastino, e fun– zionino in senso inverso all'impulso interiore im1>resso dal motore cen– trale ai loro cuori e alle loro co– scienze? Come possono quei sacer– doti o ministri non riconoscere nel– la obiezione di alcune coscienze gio– vanili all'impostazione del tirocinio al mestiere d'elle armi, cioè alla guerra, il frutto genuino e prezioso del seme spirituale da essi affidato alle loro anime? Come possono essi osare di soffocare nei loro cuori la vivida scintilla dell'amore del pros– simo, di spegnere il fuoco sacro del dovere di rtspéttarc la vita, di non uccidere, condizione prima e fonda– mentale per compiere tutti gli altri doveri familiari e sociali? Può una tale infedeltà alla pro• pria missione essere redenta con U• na condanna lanciata contro I'« atei– smo » degli avversari? « Nulla giova all'uomo guadagna• re il mondo iutiero a dànno dell'a• nima propria» (Vangelo). Sì, ma anche: cc L'anima individuale non si

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