Volontà - anno XII - n.6 - giugno 1959

libcnà e l'uguaglianza, ma sono i graudi interessi parassitari che dalle leggi e dai costumi vogliono cancel– lare quei grandi principi che han dato vita all'epoca moderna per so– stituirli con nuovi credi e nuove for. me assolutiste. Dopo questa doverof-a messa a punto che dissipa la cortina fumogc– mt elci politicantismo, anche gli e– venti <1uotidiani rinc<1uistauo le lo– ro normali proporzioni. Lu lunga se– rie di scioperi che in questi uhirni mesi ha coinvolto intere cutegoric di lavoratori, secondo certo illusio– nismo politico può essere interprela- 1~1 come 111u1 lolla popolare per l'ac– quisizione di nuovi dirilli e migliot'i condizioni cli vita, ma se la guardia– mo obie11ivamcnte ci accorgeremo ,·hc essa è i1wecc la testimonitrnza pratica dcli' iniziativa IHulronale. ] contadini han sostcnulo uno sciopero lungo che ha avuto momenti aspri non per rivendicare nuovi diri11i ma per resistere alle pretese degli a– grari e non peggiorare la loro mise– ria. Essi non hanno ri,•endicato al– cmt 111iglioramcn10 ma han lottato fino all'eroismo anche contro le ,,io– lenze poliziesche per difondersi dai licenziamenti e dalle clecuriazioni delle loro gii1 misere spettamr.c. E quasi per meuere in rilievo lo stri– dente contrasto Cra l'apparenza lega– le e la condizione reale del popolo, questi conladini hau do\'uto lottare contro i licenziamenti proprio men– tre gli imponibili cli mano d'opera crnno stati qualche settimana prima riconoseiuli dal governo. Anche gli scioperi operai delle città sct1en- 1rionali erano 1,er im1>cdirc licen– ziamenti e chiusme di fobbriche; e i sindacati han saputo ben dosare lo 324 sdegno e il malcontento proleiario contenendolo negli argini legali. Il retroscena di <1uesteagitazioni prole– tarie sta negli impegni iutemaziona– li as8twli dal governo col MEC che obbliga larghi seLtori dell'industria e dell'agricoltura ad una rapida ri– conversione i cui effetti immediati ricadono sulla mano d'opera; v'è inoltt·e l'offensiva monopolista con– tro le industrie di stato che ha pro– vocato un'altra catena di licenzia– menti e chiusure di fabbriche. Alla base di queste t·eceuL.i lotte sindacali non troviamo dw.1que una volontà rivendicativa delle masse ma troviamo beusi l'iuiziat.iva padrona– le volta a realizzare grandi opern– .-.ioni economiche sulla miseria del popolo. E <1uesta passività prolctariu Lrnpela finanche nella vertenza dei metallurgici e dei tessili per il rin-· novo del contrnuo i ~ui lievi miglio– rament.i sono stati chiesti uou per un ~ri terio di maggior giustizia ma 1>er far cadere qualche briciola del lau– lo bam:het10 degli aumentati profitti di questa categoria padronale in fa. ,•01·evolecongiuntura economica. An– che nelle vicende sindacali è quindi visibile il carattere involutivo della nostra epoca. Vi furono epoche in passato iu cui l'iniziativa storica e– ra delle classi oppresse che diedero agli eventi un moto liberante con i– dcali1ì1 di umanesimo sociale; da t1ualchc decennio l'iniziativa è pas• sala invece tille cla~si dominanti che imprimono agli eventi un moto c– :;cmouico con idealità plasmate dal– l't-goi~mu ~oeiale. Poichè questa ten– <lcn;,a egemonica si manifostn in J. inlia e.nlrn l'involucro cli ol'<linamen– ti dcmocralici, essa mira a rendere sempre piì1 inopcr:mh· ed illusoria In liberti, e coliivarc nl tempo stesso

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