Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

mento pÌlt razionai izzato, ecco i sin– dacati aderirvi, tentando addirittu• ra cli costituzionalizzare la situazio– ne. Riconoscere giuridicamente le C.I. per portare In contrattazione a livello aziendale non è che l'artico– lazione del primo slogan, giacchè l' aumento del potere contrattuale del sindacato non sarebbe che la conseguenza rHlessn. Produttività è termine legato strellamente a questa tesi. Dove si produce se non dove si lavora? Infine il paradosso rapellia– no che scind'e ancora le categorie in branchie merceologiche. Eppure siamo in Italia. Un paese con due milioni di clisoccupali, con cinque milioni di sotto occupati, un 1)aese quindi dove i-i può calcolare che In sua popolazione è pratica– mente scissa in due: quelli che lavo– rano, t.:On le loro fomiglie, e quelli che non lavorano, pure con le loro (amiglie. Che cosa collega questi obbiettivi sindacali, evidcnl('mentc validi a quella parte del paese che hn,ora, con l 'nli.ra? Come non sentire la mancanza cli un'ispirnzione unitario, di fini sociali nella macchiun ainda– cale, anche se, presi uno a uno, que– sti slogan possono 11vere uua validi– tà tecnica? E s,fprnlntto come non avvertire l'abbnndono in cui giace l'altra metà del paese, Iatln di uo– mini e di donne, e di bambini, per i quali restano solo le parole di com– miserazione? E' a questo vuoto cli propositi, di azioni, di organizzazione che va a– scritto, a mio parere, la scnrsità a– desioni di cni offre il sindncnto. Giaechè anche chi lavora, e trova ancora una collaborazione tecnica nel sindacato, avverte pii1 o meno chiaramente, che l'unico legame che gli garantisce questa collabornzione è ancora e solo il lavoro. Fuori da questo si troverebbe uutom.at.icnmen– Le incluso nell'altra metà di popoln– zione, cioè rngliato fuori dalla vita del Progresso e ciel Benessere. Solo la C.I., e localmente, gli for– nisce un poco della solidarietit di cui ha bisogno nella giungla ecouo– micn in cui viviamo. E lo dimostra! Beninteso sappiamo bene i limiti a cui è sottoposto il sindacato, qua– le esso sia - che 11011 bnstano certe manovre clientelistiche a fornire la– voro a tutti -. Non si pretende dal sindacato ciò che non può dare. Il rimprovero semmai è rivolto al suo nd'agiarsi in uun situazione, creata dal padronato, di accettarne a un ecr• IO punto, quasi per stnnchezza, le regole. Cosi come sul pfono politico si accettano le regole del gioco de– mocratico, anche quando queste con– ducono a risullati anliclernocralici. Che lare? Non snrù qui che nasc<– la panacea tmiversale. Bisogna cer– cnre e dibattere, agitare il problc. ma della solidarietì1. Perd1è se è nato il piano orgoglioso del P.S.T. cli un'alternativa democratica chr collega tanta parte d'e1l'Europn, non dovrebbe nascere un'altra alternali– va sindacale che suscili altrctlnnto enlusiasmo? Unica differenza è <·he alla prima par1ecipauo solo coloro che possono permettersi il lusso di un'azione in– diretta, mentre alla seconda dovreb– bero partecipare gli uni e gli altri, cioè anche quelli che hanno fame a. desso e non possono aspettare. Op– pure solo questi ultimi. CARW BIANCHI 293

RkJQdWJsaXNoZXIy