Volontà - anno XII - n.2 - febbraio 1959

ra alla normalizzazione sociale con una politica di investimenti e di in– ten,ento economico ed all'estero mi. ra al dialogo dei blocchi per una maggior libertà di movimento nel– l'espansione delle sue imprese. Il capitalismo privato e i grossi com– plessi monopolistici han recentemen– te sostenuto in aspra lotta il capita– lismo di Stato innalzando il bandie– rone della libera iniziativa contro le ingerenze statali e della fedeltà ai 1rntti internazionali contro le nuove tendenze al neutralismo. Con il go– verno Fanfani v'è stato però uno sposlamento che ha (allo pendere la bilancia in favore della nnova poli– tica statalista. lnCaui sotto questo governo, monopoli e capitalismo di Stato si sono coalizzati, il secondo sacrificando ai primi alcuni settori della sua industria che 1>iì1davano ombra ad essi e i primi appoggian– do la nuova linea di politica estera ed inlerna che ha potuto finalmente prevalere. La caduta del governo Fan(ani è stato un segnale di riscos– sa 1>er il capitalismo privato che spera risuscitare le vecchie posizio– ni degasperiaue a lui pili comode. Queste complicate vicende si riassu– mono osservando che mentre in pas– sato la linea di demarcazione fra i partiti era l'anticomunismo all'este– ro e all'interno, oggi In linea cli de– marcazione è un'nltrn, in politica estera ed' in politicn intermt nuovi problemi urgono e cos1.ringono i par. titi a nuove scelte. In politica estera: inasprire la guerra fredda, i commerci bloccati, l'ostilità alle lolle d'indipendenza dei popoli coloniali giudicandoli strumenti della politica sovietica, oppure favorire la distensione, il libero commercio e vedere nel moto cl'indipendenza d'ei popoli coloniali nuove possibilità d'cspauzioue eco– nomica. In politica interna: mantenere lo Stato al servizio del liberismo eco– nomico, sovvenzionando l'industria privata pericolante e osleggiando i partiti di sinistra e le organizzazio– ni sindacali, reprimere il malcon– tento e la pressione delle masse, op– pure (are dello Stato un propulsore della vita economica con una politi• ca di investimenti e di intervento. assimilare le forze cli sinistra e le masse operaie allo sviluppo produt– tivistico, stabilire una normalitì, so– ciale e di contrattualismo sindacale. Sono questi i problemi Conda– mentali; tutti gli altri, dal cleri– calismo al laicismo, dalla demo<'ra– zia al fascismo, dalle repubblica al– la monarchia han tutti un valore subordinato e slnnncntale. Si spie– gano così certe stranezze e certi ac– costamenti ibridi della nostra vita politica. Il vecchio fronte è scom– paginalo e i partiti stanno con(usa- 1.uentc schierandosi sul fronte che divide la nuova direzione politica dalla vecchia. E' una novità che ha terremot.tto tutto il mondo poli1ico dilaniando i partiti dal loro inlerno e prima che si riassesli sulle nuove posizioni ne vedremo delle belle. Lo stesso partitone cattolico minac– cia di saltare e di spaccarsi in due. E' certo che la nuova politica per intraprendere la sua via maestra ha bisogno di forze nuove che la sosten– gano cd è a questa esigenza che ha risposto il congresso socialista. E' questa la :-irena che ha incantato Nenni e lo ha indotto al grand'e pas• so. Ma bisogna dire che tutti i settori politici attendevano con simpatia il suo annunciato clivor-.1.iodai comu– nisti. L' attendevano i sostenitori 69

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