Volontà - anno XII - n.2 - febbraio 1959

... Porre il problema dell'esistenza di Dio a Stalin– grado, significa negarlo. Te lo devo dire, caro padre, e mi rincresce doppw.meote. Tu mi hai educalo, perchè mi mancava la mamma, e mi hai sempre messo Dio davanti agli occhi e all'anima. E doppiamente mi rincrescono queste mie parole, perchè saranno le mie ultime, e non potrò mai più dirne altre capaci di cancellarle e di espiarle. Tu sei paslore di anime, padre, e nell'ultima let– tera si dice solo la verità, oppure ciò che si ritiene vero. Ho cercalo Dio jn ogni fossa, in ognj casa di– struua, in ogni angolo, in ogni camerata, quando stavo in trincea, e uel cielo. Dio non si è mostrato, quando i! mio cuore gridava a lui. Le case erano distrutte, •i camerati erano tanto eroici o cosi vigliacchi quanto me, sulla terra c'erano fame ed omicidio e dal cielo cadevano bombe e fuoco. Soltanto Dio non c'era. No, padre, non c'è nessun Dio. Lo scrivo di nuovo, e so che è una cosa terribile e per me irreparabile. E se proprio ci deve essere un Dio, è solo presso di voi, nei libri dei salmi e nelle preghiere, nelle pie parole dei preti e dei pastori, nel suono deHe campane e nel pro– fumo dell'incenso. Ma a Stalingrado, no. Dal ,•olume Ullimc lellere da Stali11srado (Torino, Einaudi. 1958: lettera diciaMClleaima). Spedh::lone In abbonamento posuue • Gruppo lii Redazione e Ammloislroztone: Caselle poslalc 85. Geno,•a•Nervl Versamenti sul Conto Corr. posto/e n. 4/18799. Genova - Nervi L. 100

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