Volontà - anno XII - n.2 - febbraio 1959

tameute ». Tanto che lo si chiamò subito nazionalismo 1>er mcllere i.u evidenza il tnglio con la vecchio concezione <lclla identificazione del socialismo con la societi1 costruita clni russi. Non c'era che da compia– cersi di questa atmosfera, poiché in essa circola,,a aria di libcr1i1. Per 111 prima ,•ohn dalla liberazione si poteva essere apertamente in disac– cordo senza essere tacciati subito di traditori o di sen•i sciocchi di qunl– cuno. Con il Congresso del P.S.I. quel qualche cosa da ricostruire che nes– i;11110 iwe, 1 a nncora ben individuato é finalmente ap1>nrso. Si tratta dello stato democrntico. Il P.S.J. hn po– st.o In pro1>ria canclid'atura come rap- 1>rcse11tante della iuterprelazione piit genuina del concetto di demo– crazia: tan10 piìa che lo s(acelo della o.e. f'0l11C strumento omogeneo di una concezione formale della de– mocrazia classica, serve a dimostra– re, a chi vuol capire, che cosa non deve essere la democrazia, eomc di– mostrazione contraria. Abbiamo a– desso un partito che annuncia la propria lotta per la couc1nista <lelln dc1110(·1·M:ia e come altern11ti\'a al: l'attuale democrazia. (E' un 1>òun histiccio, nrn In col1,n non é nostra. llasso e Nenni sono d'accordo nel dichiarare che la deruocrazin si con– quisto, e sono entrambi per l'altcr– nntiva che non può non essere demo– crn1ica). Al regime della democrazia cri– s1iana si 01,1>oncdu.11<1ue il regime che rnp1>rescnta il P.S.T. I11clubbin- 111entcil disegno é grandioso e se– duccnle. Si lratla in parole povere di lanciare il progetto di una d'emocrn– zia che si ispiri principalmente 1' quelle anglosassoni. Due grandi par– tili, magari con la presenza di nitri 72 minori, in funzione di \'Crifìcn limi– tata. Due grandi 1rnrti1i che respin– gono uno la dittatura, come concet– to stnunentalc, la OC, l'.tltro la ri– voluzione, come concetto di conqui– stn. E tutte due sono democratici, tutti e due sono regimi diversi ma ambivalenti. Il che vuol dire in pra– tica che tutli e due hanno le cane in regola per l'esercizio del potere poiché accettano lo stato democra– tico e le sue regole. Uno classico e antiquato - per cui é in decaden– za - l'altro moderno e funzionale. Non é il quadro che ci offre nuche l'[nghilterra? Tanto é vero questo che il discor– so pii1 acu10 che il Congrcst10 nbbi.t presentato é stato quello sul con– trollo degli investimenti. Dato co– me pacifico che questo deve esserci, si poneva il dilemma: Chi lo eser– cita? li 1rnrlamento diceva Lombar• di. Il movimento operaio diceva Foa. M:a ciò che conta è che il con– trollo a,,,,icne nello stato e in <JUI!.· slO stato il che im1>li,·a tutte le li– mitazioni provenienti da una slrut– lurn prestabilita. f'rnncameu1e é bene che anche <1nesto sia avvenuto. Sappiamo :,. desso iu quali nuo,,i limiti si do– vrebbe escrcilarc l'azione dei lav(,– ratori. Basta con I<· idee di rivolu– zione che servono iòlolon rimandare si11e clie il successo e la liberazioue dei lavoratori. La nuova classe di– ri1,?entedel paese ha trovato il suo centro nel regime cli opposizione del P.S.I. L11scossa (·hc ha risveglia– to le speranze e la ,·apaci1ì1 di lotta dei lavoratori italiani ho trovato la 8trn logica sistemazione in una nuo– va supcrstruttnra. Che magari sari'1 moderna, ma é scm1>re una super– slruttura.

RkJQdWJsaXNoZXIy