Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

Concludiamo. Noi Tjmaniamo con. vinti che se si vogliono conservaTe i grandi paTLiti, ed anche quelli non tanlo grandi per non dire piccoli, con i loro apparati, bisognu rinunciare in partenza alla democrazia perchè dai partiti e dalle organizzazioni cen• tralizzate (tanto pili in quelli tH massa) è esclusa la partecipazione attiva, cosciente dei singoli aderen– ti. Ci confortn in questa nostra convinzione L'. Mercier, che nel. I' articolo già largmnente citato al. ferma che in un' org,mi:.zozione po• litiw o sùulacalc dive11ui persino impossibile l'csisten:a <li una oppo· si:.ioue. Le discussioni che in esse avvengono sono su soggetti « teolo• gid », 1eorici, con un gergo incom– prensibile per tutli i lavoratori. E– gli cita l'esempio dell'oHìcina Re• nault, dove lavorano cill(1uantamila salariati. Il solo legame che esiste fra gli operai è l'officina; usciti dal « buco » ior11a110 fi elisa più presto clic possono restando stranieri e ;. solati dai loro comp<1gni di lnvoro come eia <Jtwlsiasi ttltro cittadino. Possono resistere solo gli apparati ... E nell'interno stcsro della fabbrica l'operaio non può for sentire la sua voce che nel proprio reparto (e nei partiti solo nelle sezioni locali) ma quelle voci rimangono lì, chiuse nel reparto e nella sezione di partito, non arrivano mai in alto a motlifi– care decisioni già prese o da prcn• dere dai dirigenti. C.i pare che le idee illuminanti aul tema oltre a quelle di :Mer– cier, siano state dn1e da A. Azza– roni con il suo richinmo a tenere presente le condizioni in cui si for– mano e prosperano gli appnrnli e con In sua fiducia nella libertà, il t10l0 energico ricostituente degli organismi sociali; da F. Ferraroui con la proposta dei piccoli gruppi che si formano spontuneamen1e e rompono l'unità rigida e cadaverica dcli' apparato che riportano l'orga• nizzaziouc al servi:.io delle esigenze umane. Però tutto questo, secondo noi, non si concilia, anzi è in antite– si stridente con lo spirito di disci– plina che è obbligatorio in tutti i partiti ed in tulle le organizzazioni. Lo spirilo di disciplina porta alla cieca ubbidienza, SJoffoca tulle le criliche, ed esclude, quindi, Ja par. tecipazionc attiva degli organizzati. t <tnindi per noi un problema che supera la nostra comprensione quello di voler far rivivere o far ri• tornare la democrazia nei parliti e nelle organizzazioni moderni così. come sono costituiti lasciando iu vi– ta gli apparati. Tutti hanno ricono• sciuto che essi sono diventati dei piccoli stati con poteri dittatoriali, e Je di.ttalure non cvoh 1 ono, non si riformano, ma bisogna distruggerle. Le nostre idee di associazioni mini• mc, senza padroni, che si federano tra loro per atfiuitì, o su interessi concreti sono, ci dicono, utopisti– che. E lo saranno certamente fin tan– to che cozzeranno contro il mito dell'unità, mito nefasto <1uauto mai o contro le istituzioni attnali; contro la fori:a del danaro che Hcrmelle di creare partiti ed organizzazioni che servono ai finauziatori o ad uomini e<l istituzioni cari ai finanziatori. Possiamo anche rispondere che, indipendentemente da tutti i suddet– ti ostacoli, non abbiamo la certezza assoluta che quella che noi indichia– mo sia In via buona, quella che con. duce ad una socicti1 di uguali e di giusti. Essa è per noi solo un orien– tamento che ci è suggerito dalla fi. 713

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