Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

vo clericalizzarsi della monarchia; quella antimilitarista, ma soltanto « per neutralizzare la tendenza a servirsi dell'esercito come di un or– gano di sopraffazione autiproleta– ria »; sancì l'intransigenza della tattica elettorale e parlamentare CO· me regola, ma ammise la transi– genza come eccezione; negò al grup. po parlamentare la facoltà di ap– poggiare il governo, ma lo autoriz– zò a convocarsi insieme alla direzio– ne del partito qualora credesse de– rogare da tale norma. Per due anni il partito socialista continuò a barcamenarsi fra le due correnti. 11 grup1>0 parlamentare sì indeboliva sempre pili. L'Avanti intisicava, e il suo direttore, Enrico Ferri, se ne andò in Argentina a fa. re una tournée di conforcnze. Lo so– stituì Morgari, integralista, che non riuscì a dare una rotta al partito. Questi fu portalo alla deriva riior– mis1a. La direzione « integralista » del partito socialista rese impossibile lo sciopero dei forrovieri, di prote– lla contro le punizioni applicate per uno sciopero di adesione a quel– lo generale scoppiai.o nell'autunno del 1907, immobilizzando il comita– to centrale del sindacato. In occa– sione del lo sciopero agrario sinda– calista del parmense, capitanato da Alceste De Ambris, i socialisti ri– formisti fecero di tutto per far fal– lire l'esperimento, accanendosi, poi, a s<1ualifìcare il metodo dell'azione diretta. La Confederazione generale del lavoro, sorto dopo il fallimento del Comitato della resistenza, a ten– denze rivoluzionarie, si manifostò inRuenzata dal riformismo nel auo congresso (Modena 1908) e si alleò strcttamcn~c al partito socialista, che neJ Congresso di Firenze (1908) cad– de iu1erame11te nelle mani dei rifor. misti. L' ordine del giorno votato, respingeva la tattica dello sciopero generale insurrezionale, auspica,•a una lotta classista « fiancheggiata dalla graduale conquista del potere 1>olitico », rilevava l'incompa1ibilitù del sindacalis,110 rivoluzionario, an– tiparlamcntnre e antistatalista, cou i metodi Jissati dal congresso di Geno– va del 1892. Nei rié,'llardi èlella Con. federazione Generale cTel lavoro af– fermava la necessità di in1imi rap– porti Ira quella e il partito e foceu voto: « che si stabiliscano orgaui di intesa permanente fra le rapprescn– umze del partito e quelle delle or– ganizzazioni proletarie confederate, anche per i deliberati sulla azione elettorale, parlamentare comunale, e per la scelta delle candidature, do– vunque ciò sia possibile senza dan– no per l'Wlità proletaria >>. Nei riguardi dello sciopero gene– rale, il Congresso dichiarava di con– siderarlo come un' arma pericolosa « per i dannosi effetti immediati, e perchè distoglie il proletariato dalla opera paziente di organizzazione, di elevamento, di conquista graduale», e affermava che lo sciopero generale « può essere efficace come e.-.:trcma ratio del proletariato, se combina– to alla azione socjalista nei pubbli– ci poteri, allorquando l' ascensione proletaria sia gravemente minaccia– la dalle resistenze o dagli assalti della reazione; mentre lo sciopero dimostrativo, limitato ad una locali– tà o ad una categoria di lavoratori, può essere efficacemente esperito, in casi di eccezionale gravità per di(e- 697

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