Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

FILIPPO TURATI E IL RIFORMISMO' FILIPPO TURATI fu uno dei piìt tenaci, coerenti e valoro• si nemici della rivoluzione socia– le. Lo combattemmo in vita e non vi è l'agione di esaltarlo post mor. 1cm, come è cattivo costume dei pil1. La vita politica di Filippo Turati è materia di storia, poichè fu una delle forze maggiormente detcrrni• mmti delle direuivc ideologiche e delln tattica del Partito Socialista. L'importanza stessa della figura giu– stifica la critica e, a parer nostro, la richiede. Turati venne al Socialismo <1uan– do nll'lnternazione, rivolu;eionaria, era subentrato il partito operaio, che, 1mr cd,nservando qualche ri– gidezza e <1ualche intransigenza, do– vute all'origine dei suoi maggiori dirigenti, formatisi sotto In sugge– stione deJla Comune parigina e sot– to la guida e l'esempio di condot– tieri eroici, e alla prevalenza di au– tentici operai non corrotti dal par- • Qucs1'11r1icolo di Camillo Berneri ru scriuo in occ:isione deUa morte di Filippo Turali su L'Adunata dei Refrattari, del 14, 21, 28 moggio 1932. Lo ripubblichiamo in occnsiont delle eommemoruzioni che si stanno bccndo per il centenario dello nn– sci1n di Fili11po Turn1i perchè, come nllorn scrisse C. 8., l'imporlan:a iteua della fi· eura giu.sti/ìca la critica... e lo richiede. (o, d.). 694 lamentarismo, dal mandarinismo sindacale e dal cooperativismo pro– fittatore, si avviava sul piano incli– nato e sdrucciolevole del program– ma minimo, dell'elettoralismo, del legalitaris.mo e del detem1inismo marxista. Il partito operaio, nel suo congresso di Milano, del 1891, si trasformava in partito dei lavorato– ri italiani. Non era un semplice mu. lamento , eufemistico di denomina– zione. Il partito operaio aveva ab– bandonata la struttura originaria, a– prendo le porte a quella parte di democratici di origine borghese che non sentivano l'odio di classe, che non sognavano apocalittici rivolgi– menti sociali, e che al .socialismo veniva per un .sentimentale senso di giustizia e un vago senso di Jibertà, portando con loro un naturale senso delia misura, una profonda tenden. za al compromesso, alla collabora• zione delle classi, alla fiducia in un graduale adattamento dello Stato ai bisogni del popolo e alle di lui a– spirazioni. Andrea Costa, Enrico Bignami, CamilJo tPrampolini cd altri erano passati dal campo internazionalista a quello marxista. Turati, ~n da <1mmdo collaborava n La Plebe di Lodi, era marxista. Al Congresso del partito operaio del 1891 fu lui il dominatore, contribuendo, poi, aa accentuare fino a renderlo insanabi. le il dissidio tra soc:i.tlh 1ti ed auar-

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