Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

passati pochi anni: non \''è ragione di dubitare che il Joro destino sia alfa fine diverso da quello della gran maggioranza dei Jibri analoghi l>Ubblicati dopo la prima guerra mondiale, i quali - quand'anche siano sfuggiti ai cenciaioli - riem– piono gli scaffali dei Jibri da cin• quanta lire sulle bancarelle, e si ac– com1>agnano ai ricordi di viaggio per costituire il nucleo maggiore delle bi– blioteche delle prigioni. In categoria a sè, è stata pubbli– cata una prima raccolta di articoli di Maria Luisa Derneril. Essa non contiene nessuna rivelazione sensa– zionale che ne assicuri una grande vendita. Anche il titolo è soltanto l'accurata descrizione del soggetto del libro. Eppure nel libro v'è, a no– stro avviso, qualcosa di « sensazio– nale >>: il fatto che esso è la sola opera stampata a nostra conoscenza in cui l'autore assume una posizione senza compromessi sia contro le Po– tenze Occidentali e gli Stati che ad esse s' ·appoggiano, sia contro l' U· nione Sovietica e gli Stati suoi sa• telliti. t veramente un amaro commento alla bancarotta del Movimento ope• raio internazionale il fatto che nello s1>azio di appena quarantanni sian rimasti solo gli anarchici e pochi e scarsi gruppi socialisti a persistere 1 l:?ITHt:fl KAS·r Ofl WE.ST , Sclec1cd wri- ting by Marie Louisc Berneri. Publi&hcd for thc « M.L.B. Memoriale Conunittec :t by Freedom Preu. London, 1952, pagg. 192. Il libro include r,.r1icoli pubblit:(lli nel 19J:J.JQ45 sul giornale a11arcliico 0;War Cont• mcntary• f! nel 1945 sul sut:eeuh-o 0; Free• dom li, ambedue di tonclra. 320 nella tradizionale oppos1z1one dei lavoratori a tutte le guerre, di cui essi son sempre le vittime e gli scon– fitti. I capi dei movimenti operai, in occasione dell'ultima guerra, per la prima volta hanno unanimi par– lato di o:: guerra ideologica ». Ma che cosa è ,,cramente cambiato dal 1914- 18? Le antiche classi dominanti han sempre chiamate le guerre, tutte le guerre, o: guerre per la Liberi:, >1, « guerre per por fine alla guerra ». E per esse la natura della guerra è oggi <111ellastessa che era nel pas• sato. Ciò che è cambiato è il Movi– mento operaio - o piuttosto i capi di tale movimento. Ad opera loro, esso s'è mutato - da movimento del basso, in lotta contro le ingiustizie dei padroni e del governo, e quindi contro il sistema capitalista - fino a crescere in una organizzazione enor– me, vasta per il numero, per le fi. nanze, per la potenza di cui dispone, e controllata da un esercito di buro– crati e di politici, intenti a conqui– starsi e conservare il potere. Ed essi ci insegnano che il potere porta con sè la responsabilità e la saggezza. Come la gerarchia dei maiaU, in « Animal Farn1, » di Orwell, giunge alla fine a comprendere così bene il punto di ,•ista del nemico che non si 1mò pili distinguervi iJ maiale dal– l'uomo, così i politici del movimen– to operaio - come Maria Luisa Ber– neri fa notare - assumono il pote• re « adottando la politica ,lclla De– stra ». In altre parole: ciò che è accaduto durante gli ultimi quaran– tanni non è che sia mutata la natura deUa guerra, ma che i politici del movimento operaio con la loro asce• sa al potere sono passati dall'altra parte. Un tempo essi erano orgogliosi del

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