Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

loro internazionalismo. Oggi non cercano nemmeno di mascherare il loro nazionalismo, e si può ben dire che in tutti i paesi sono diventali << più realis1i del re », come M. L. Berneri scrisse di tali politici per J'Inghilter-ra, parlando dcli'« Eserci. to britannico di oppressioni in A· sia :i,, « Il 5ovcmo laburista ha mo. strato che perseguirà una politica impcrWlista degna di <111alsWsi go• verno conseroalore. Ecl il Co,igresso Simlacalc Mondiale di Parigi ha mo• itrato che le grandi organiz::;azioni operaie dei vari paesi condividono le aspirll::.ioni imperilllist.e dei loro governi~ e guardano con ostilità i Sincfocati dei paesi coloniali appe– na essi mostra,w aspira::.ioni di in• dipenden::.a ». Questo libro si pro1>one per prima cosa di denudare Ja pretesa che l'ul– tima guerra sia stata mai una loua ideologica ara le buone forze della democrazia da una parte e le cattive forze del fascismo dall'altra. Ed es• so mostra che Maria Luisa Berneri non è stata saggia della facile sa• pienza del poi, come molti degli attuali critici dell'ultima guerra, · poichè scrisse gli articoli compresi nella prima sezione del libro ( « I difensori della democm::.ia ») negli anni dal 1941 al 1943. Per coloro che leggeranno il libro con mente aperta e critica, la secon– da sezione ( « Il prez::.o della guerra e della liberazione») e la terza («Na– zioni Unite ») costituiranno un av– vertimento che - come l'ultima guerra non è stata una lotta tra il fascismo e l'antifascismo - così la presente guerra fredda ed ogni futu. ra guerra non sono nè saranno lotta ideologica tra democrazia e totttlita– rismo. Non si potrà mai trovare in alcun punto del libro che M. L. Bcrncri tenda a minimizzare i pericoli che lo stalinismo rappresenta per tutti i valori umani che le erano cari. Ma « questa convinzione » - ella scris– se nel 1947 - « non ci conduce a cercare rifugio nelle braccia dell' im– perialismo brita ,mi.co od americano. Ci accorgiamo, an::;i, che la forza della Russill sta nel fatto che i suoi soli opponenti so,w tanto corrotti e brutali quatito essa è. Finchè i so• cù,listi e gli altri sinistri seguitano a combaltcre il comunismo n.ascon– denclosi dietro la sottana cieli' A me– ric<tessi rcstatto destinati all<t scon– fitta.». E <Jua.nto « corrotti e bru– tali » siano gli oppositori attuali del– Ja Russia sul piano degli Stati è di– venuto negli ultimi due anni così cvidcnle che perfino alcuni dei pre– mincnli radicali che si erano arresi senza condizioni ali' America 1>oichè tale pareva loro la sola risposta pos• sibile alla « minaccia russa )), ora CO• minciano a formarsi idee diverse. I politici dell'Occidente avanzano ed incoraggiano, per ovvie ragioni~ l'opinione che i regimi totalitari so– no fermamente trincerati nei loro paesi e che in essi i popoli vanno cie• camente alla morte al mi.nimo ordi. ne dei capi. Ma non v'è alcuna pro– va che i popoli dell'Oriente siano piì1 facili da ingannare che i popoli del– l'Occidente - a parte iJ fatto che con tali argomenti si. crea la falsa impressione che nei nostri paesi sia– mo noi popolo a dire ai capi ciò che debbono fare, mentre ben chiaro è l'inverso. · La dittatura di Mussolini ha di– mostrato che ·aveva i piedi d'argilla. 321

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