Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

allora, la tua carriera parlamentare, la tua letlera a proposito della can– didatura Menotti Garibaldi, la tua adesione al Congre"o radicale, l'u– trnnimità della K democrazia » a tuo favore, sorto, dal mio punto di vista, tali cose che necessiterebbero sì una 1>rotes1adei socialisti, ma non quale tu la intendi. Ora non è più solamente questio– ne di metodo; è il programma socia– lista tutto intero, è il fine da rag– giungere che viene sempre pi\1 ra- 1>idameote messo da parte e dimen- 1ica10. Quantunque credo capire le ra– gioni che l'hanno detdrminata, o forse appunto 1>erchè ]e capisco, io vcggo con dispiacere questa tenden– za alla fusione tra i partiti socialisti moderati e legalitari ed i partiti bor– chcsi cosiddeui avanzati - e non me ne aspello nulla di buono. La Francia e la Germania inse– gnino. Comunque, io credo necessario, J>erehè la prossima, inevitabile ri– voluzione non riesca una completa delusione, che vi rcs1i in ogni paese almeno un nucleo, vergine di ogni compromesso borghese, il quale pos– sa tenere alta la bandiera del socia– lismo e combattere per la sua attua– zione piena ed intera. E questo nu– cleo, questo partito non può essere che quello degli anarchici. lo credo quindi che gli anarchici tradirebbero il mandato che le cir– costan7,e hanno affidato loro se - fos– se pure a titolo di eccezione o come indi"idui o per protesta - si faces– sero trascinare a concessioni che me– nomerebbero il loro carattere rivo– luzionario e 1i avvicinerebbero ai partiti borghesi, che essi han missio– ne di combattere a morte. Comhat- tcre, intendo, come claase e come partito, pur cercando di attira.re <Juegli elementi popolari e tutta <1ueUa gente sincera cl.1e per igno– ranza, o per tradizioni o per affezio– ni personali si trovano forviali tra i nemici, 'coscienti o no, del popolo e della rivoluzione. In quanto alla proposta di Crispi lemlente a togliere i diritti elettora– li ad una certa categoria di condan– nati. io cui, &a a:H altri, siamo com– presi tu ed io, credo anche io che la Camera l'approverà; ma non me ne commuo,•o come non mi conunove– rei se domani il padrone di qualche nitro luogo infame, dove per senti– mento di dignità non soglio e non voglio andare, si volesse divertire a stabilire delle condizioni che me ne impedissero l'entrata. Quella legge di esclusione sarà u.n ,•antaggio per noi, se i socialisti sa- 1>ranno accoglierla con la dovuta in– differenza e ris1,ondcr\'i abbando– nando una buona \'Olla la lotta elet– torale per prepararsi moralmente e materialmente alla rivoluzione. Sa· rebhe invece una jattura se i socia– listi, non corretti dalle passate espe• ricm:e, volessero 1cntare di ottener– ne il ritiro a for,rn di elezioni e per– dessero così ancora degli anni in una agitazione addormenlatricc e corrut• trice. Del resto <1uella l)roposla è ancora una prova del come il potere, lusin– gando la volontà dell'uomo, ne offu– sca l'intelligenza. Crispi, che ora ,T\10Ichiudere ad ogni costo le porte di Montecitorio a qualche socialista <'he clopotutlo (ne converrai) gli ha dato ben 1>ocofastidio, anni or sono, <111ando il 1)otere non l'aveva ancora follo maniaco, con ben altra chiaro– Ye~~enza sc.ri\ ·e\'a nella Riforma. pre- 303

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