Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

PROBLEMI LA SCUOLA MEDIA Importanza del problema scolastico Non si trntta qui di csami11a1·c e discutere i mille 1>roblemi tec– nici che sempre ha suscitali e - col– J"i.uccssautc cambiamento delle con– dizioni ambientali, delle mentalità e della cultura - conlinua a suscita– re l'educazione dell'infonzia e del– l'adolescenza; si tr-atla solo di situa– re il problema fondamentale del– l'educazione oell'intricato sistema di quesiti a coi rispondere e di dif– ficolt;ì da risolvere che si presenta a chi vuol lavorare per la liberazio– ne dell'uomo attra,,crso una pro– fonda lras.formazione della struttu– ra sociale. Ci :$Ono stutc tradizion:1lmc11tc nelle 1endcuzc rivoluzionarie due posizioni conlrnrie cli fronte a que– fito problema: un interesse appas– ~ionato da una parte (si ricordiuo. nel cam1>0 anarchico, Scbasticn Faure, Elisco Héclus e Frnnci!.4;0 Ferrer) e daU'altra m1 aueggia– ntenlo in certo modo s1>regiativo, che si basavn sull'idcutifìcazione di cduct1zionc e riformismo, quasi che 1a preoccupazione peda~ogica allon– tanr1sse dall'azione e non fosse essa stessa azfouc. L'afTennaziouc che educare sia sterile fìnchè uou si mo– dificheranoo lf' coudizioni ambien- 1ali portò ad lUI certo momento ad til.m discuS::!ione - quesia sì sterilis– sima - tra educaziouisti (che ·so• slcnC\'auo che la trasformazione delle cose doveva essere 1>rcceduta da quella delle coscienze) e rivolu– ziouari (che ilwertivauo semplice• mcnlc i termini). Oggi la se1,arazio– nc tra (<cose>) e « coscienze·» ci ~cmbra molto 1>ill difficile da fare; e il concetto di rivoluzione - alme- 110 fJt:I' gli anarchici - s'è fatto as– sai più complesso, dacchè abbiam vi!.I0 coi nostri occhi come la scn1- plicc insurrezione, senza trna base ricostruttiva nelle cose e nelle co– &cienze, si riduca al colpo di Staio, corr~1 il rischio di sboccare nella diltatm·a. 111 ogui modo però la· valutazio– nf' del problema della scuola con1i- 11ua a dipeoderc dall'c<Juilibrio che si riesca a slabilire tra evolu– zione ·e rivoluzione. Ira creazione e distruzione, tra indh•iduo e :1111- hicnlc, tutte COf)pic di tennioi che non a1•pariscono più (e a molli non sono mai {a1lparsi) come anlilclici ma complemeutari e neccssaria– mf'nh• legali. L'esperienza ci ha cli– mos1rato che una crisi rivoluziona– ria si libera tanto più facilmente dalle tlegcncrazioni auloritarie che ne provocano il retrocesso. ciuanlo 535

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