Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

più s,,jlu1>1>atie ,·itali siano, nel mo– mento :-tesso in cui scoppia, i germi delle nuo,·c forme di COll\'ivcnza so– t.::inlc ,·crso cui essa tende. Ora, trn ciò che si può e si de,·c andni· co– struendo, sollo pena di rendere SIC• rilc lo sforzo su1)rcmo del J.IOStro periodo Sll)rieo, c'è i11dubbia111e111,– Ja lihcrlù inlimu (quclln a cui lo S1uto non nrriva e che neppure la fa111f" -- ch("(·chè si dica - distrug– ge d<-1 tutto) delle gencr:1zioni (u. turt. Jn <JUC.ilO campo. l'uomo d1c dice 11f>, qu:111dotulle le schiene so– no <'unc cd i fucili sono spi:urnti contro di lui, è un educatore: la j,ropagamla, la condotta pcrsonnle. l'azione rivoluzionaria, hanno tulle il lc,ro aspe110 educnlivo. Anzi. bi– . O!!;nu 'cliffidarc cli quegli nlli <·hc, S<· Calliti, 11011 lasciano, almeno su <1ue– sto tcn-c110, 11.11 risultato 1>osi1h,o (il ehc- vuol dire che hisoirna diffi– dare dcll:i «tattica» e tornare al vecchio conccuo - da cui noi 1iou ei siamo mai ,·cramcnlc allont:urnli - c-hc In dell'azione una estrinse– cazione della co~ienza morale). Ciò premesso, è naturnlc che ei debba interessare. in seno nlla slrullnrn sociale, l'organo spcci.alc la c::ui funzione è ap1wuto c(h1(·nrc cd i~truirc ~li uomini e k· donne di domani. cioè la scuola: cd i· 11a– turnlc c·hC' il lavoro clell'inscgna– mcn10 richiami in ,modo parlicol:1- rc 111no~lr:t attenzione. Laicismo Durnnte la guen-a civile s1n,gnuo– lu. la Commissione di pro1►ng:111cla C.N.'I'. - F.A.1. attaccò a prorusione ,;ui nH.u·i 11.11 enorme manifosto con 536 la fij!ur,1 d·un bimbo trb,tc e scon– ccrt:,to a cui si offrh :1110da tli,·er~ 1mrti c:imicf' di di,er~i colori. sim– boli cd uniformi di di\Crei pnrtiti. Sotto,- non c·erano che (jUCstc p:iro– lc: « Non a,,clcnatt- l'infonzia ». Ed era naturale che qucsla difesa <lei dirilli del bambino fosse nssun– ln da~li an11rd1ici. d1t· non hanno c:11nicia di nessun colo1·e da impor– r·e, e nc1>puri• da 1>roporrc, essendo l'c,,semm tic•! loro 1•rogrnmma la li– bert:\ per tuui di sccglier~i la sfo– matura rii colore tlcll:1 1>ropria ca– mic.:ia. I ,·cri macsl ri -- che non vedono t1hro SCOjlO al loro 111,·oroche quel– lo d'aiutare bnmbini e adolesccuti a costruire se slessi S\•ih11>pando, ognuno nel propl'io senso. In prn– JJria per5-onalilh. e tp1indi li ccluca- 110 a 1rovar-e e a riconoscere negli :iltd. non rivali, ma collaboratori - comhallono da molto tc1111>0 l'iu– flut:nz:i che Chic'-c·. P:,rliti e SLati cercano di esercilMC sulla scuola. Nel secolo scouo. per- reazione l"Clnlro l'in.segnamc-,ito confossionalc dei i;es;uili, si comba11è. a Yolte con J"a1)poggio degli Stati laici, per una ecuola che fosse a11clt'c8S.11 laic:i. t'Ìoè d!c l"·cscindcssc dn t1unlu11quc in::.cgnf!.mcnto religioso e impartis• EC un insegnamento scientifico senza prendere posizione sui pro– blemi melnfisici. ecmplicemente imr>ostati nel loro iò<,ilup1)0 slo• ri<·o, ma la cui soluzioue si la– eeia\'a alla riflessione <' alle prdf'– renzc individuali. In Italia. per ci;cmpio, alcune ~encrazioni. da! Hl70 :dia riforma Gentile (1922). o. meglio. nl Concordalo (1929). s:i sono educate nellr1 scuola laica. Ora, a parlirc- da <1uel primo passo,

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