Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

nllcndcre un programma di partito, tulle le riforme piccolo borghesi do– JJO il 19 luglio. In essi era vivo l'ideale comunist~: essi nuiugevano n profoudi nnelili di libertà. Vole– vano uscire 'tlall'ecouomia privata del cnpilali~mo. Lnvornrc collctt.i– \'nmcnlc, ripnrtire con giustizia i prodotti. del lnvoro comune tra tut– ti: questi erano i loro fini che pc.o– snvano di ra;,?giungere con la collet– tivitiì. l)i loro iniziativa oltrepassa- rono tutte le soluzioni' intermedie. 1u11e le riforme superficinli. 11 cootudi'uo privato che prende– va il suo pezzo di terra privntn, che lavorava 8010 per se medesimo, 1100 era il loro idenle: il loro ideale era l.1 colletlivitìt. Essa era il centro da cui nasceva In nuova socie1i1 libcrn. I.o spirito collettivo stava sorgçndo. Trioufnva sopra l'individualismo hort;hc;;e. Ern In culla del nuovo ri– nascimento della Spa~na. A(;OSTINO SOUCHY AZIONE CATTOLICA Il C1,,,crn(' De Ga.;;pcri. moho cauolico, ha fo110 l>,1t1ere la i;ranc~_s.;;adella radio e dei giornali :iuorno al bel .- 1>iano » di dedicare all'halia del sud nicmemeno che 1.000 miliardi, llCr llrOnrno,·tre Cf'c. Ma il 11oli10cinadino osser,·more (ce n"è, sc11pur non paia) ha 1101a10che tulio ciò ,·iene coniugaio al futuro. I 111iliardi « verranno •· in un 1u111>0di dieci :inni hah·o allungamcnti uheriori 1JCr ,·ia. s'intende). Cioè. liOn solo una promessa di CoH:rno, d1e ,al meno d'una 1,romessa di marinaio. Poco dq10, lo !oH:~o Co,crno De Cas1,eri moho canolico ha fauo ,•arare scnu rullo di 1:rn,l.uri la nolizia d'u11 aumento di 1asse. E non si creda che si tranasse di imposte sulla ~ente che pnO 1i.agar1;" in dc11,1ri, che ha riccl1ez1.a acc11111ula1a.No, certamente. Un huor. « c-ris1ia110 • rispeua la 11roprie1à. Iiwec:e, le nuove lasse ~i ,·olgono anc-or:t tilla 111ohii-:di11edei ci11adini di iena classe. quelli che la,·orauo (quando ,,oscono}. f1•mano (id.). e mangia110 (<111a1110 1>0'li0110).Tra f.ihro, v'è un 11heriore i11as11ri111e1110 della lai.so sullo zuccl,ero, che i fobbriunli, anch·esi.i « cri. s1iani •· sc:irichcr::umo i11m11::tli:11:m1c111e i-ui to11suruatori. Morale. I rn,:azzi tlcll'halin ciel s1ul. in :,uesa delle scuole delle s1rade degli ospedali degli aec111edot1iecc, 1..he /orse ,·err:umo nel fotnro, dchhono cominci:1re a ridurre 1mcor 1,ill, magari ;1 ridurre a zero, la giiì mai;riuima <111:1n1i1it di zucchero che possono 111:mgiare. E ridurla oggi. Non ,•'è proroghe, nè frazionamenti, per la hme del pou·ro. Dice,'a •1uel ~signore», crisli:ino anche lui: 1a1110 i po,•cri son abi1u:i1i .i morire ai fame. 524

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