Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

A N T o L o G I A DUE GERJllANI!: I DANNATI DELLA TERRA S .J.chsc, inscg111111tc. Vive da ,dcuni mesi ,,isit.indo i campi, a r;.u:tcoglicl'c clementi per una memoria scientifica sulla psicologia di questi giovani: e<Ero nel partilo nazist., )), dice, « e comprendo bene il vostro disagio. Quc-sti r:.1gazzi non hanno l'ombra della lihcrlÌl e della critica. Pus.sali d:.dla (( Volkschulc ll e <lalla « Hitlcr-jugcnd >) alla lotta u coltello per wpr,n·• vi,•erc; e alla ticcupazionc so,,ietica ». Passauo accanto a noi e c.:i guardano, con la gamella piena di zuppa . .J'<•ti•aa due mnni. È tullo quello che hanno dn ma11gi111·c fino a sera. Da domani lavoreranno in una torbiera per pagarsi questo villo. E udiamo ancora misere e sciagurate biografie di gente che hu perso case e parcnt i fra gli eser<·iti, che è pa.:-sata da una foga all'altra. che è al suo secondo o terzo tenh1th·o di van.:urc la frontiera e al suo secondo o lerzo campo di puni"zionc. Ccrto 1 un:i huona parie di questi giovani mrn– tisc·c o deforma, intenzionalmente o no, per giustifìcure la propria fuga; che altro chiedono infatti, i funzionari alleati, le signorine dei comi1ati. e soprallutlo i loro stessi compatrioti, se non d'essere confermati nei loro sentimenti. Soprattutto i tedeschi O(.'cident:di (come ri(·ono.i!cc ogni osser– vatore straniero) han fatto dei•russi l'<calibh>) del proprio passato e dclb politica anglo-american.i, la ripron1 delle (( i111uizioni 11 di Adolfo. (So– no gli ;unericuni che han provveduto a dar sepohur:i, uella Elizabcthkirt·hc di Marburgo, la Chies11 elci Ca,,alieri dell'Ordine Teutonico, fra i sepol– t'l"i degli antichi massacratori ortodossi, alle ceneri di Fecleri('O il Grande e di Hinclenburg, che Hitler aveva voluto sollrnrrc alla profanazione dei barbari). Altri sur;anno pur vagabondi, sfatit'ati. criminali. .. ma ciò non mula il folto che venti. <1uaranla sessanta giovani al giorno varcano la frontiera. Johunna Kaiser, ]9 a1111i,contadina: « Lavora,·o in una cucina popo• lare e mi hanno mandato ad Aue, miniere di uranio . .Per andare al l:1,·oro ore e ore di cammino, da Sd1warzenbcrg a Johunnstudt. Stavamo in ba– racche, da venti u trenta ragazze, senza luce, senzu riscaldamento. i< han>) s'era preso gli alloggi migliori. Ci davano sth·ali e impèrmeabili, ma non reggevano. Ac<1ua lino alle gin0t;cl1fr1 e pioggia continua dalla volta della galleria. ,Molte erano malate ... ». 186

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