Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

ro così spaventevole in poco pii1 di un secolo solo perchè c'era chi vo– lc,·a braccia per le proprie fabbriche o baionette e cannoni per sottomette• re il ,•icino. Contro la mania demo– gra6ca ecco quindi un altro argomen– to che .s'aggiunge a quello di Mal– thus e a quelli già poderosi che si po1:sono derivare dal libro di Ortega y Gasset: l'eccesso di popolazioni è un ostacolo al regno dell'amore. Per• chè i cristiani ancora non se ne sia– no accorti bisogna dire che al regno dell'amore essi non ci pensano più. )fo se difficilissima è la sani itit, è im·ece alla portata di tutti l'adem– piere quel comandamento Ji Budda cui abbiamo sopra accennato. Nelle condizioni di vita moderne v'è un pe– rit·olo contro cui sopratutto bisogna slare guardinghi: quello cioè <li la• sciarsi così trascinare dalle correnti uratteristiehe della uostra civiltà che si venga a riguardare e trattare ogni altro uomo come strumento. t f:wile il ,,edere come in ogni com– pnrtimento della attività politica ecf economica l'uomo non sia ,mai con– ~idernto come :fine, ma sempre come ml'ZZO, Forse un po' più d_ifficile è l'avvedersi come noi stessi non co– nosciamo quanti ci circondano o a loro non pensiamo che in quanto ci scn,ono e ci possono servire. A ciò 11011 sfuggono spesso neppure i nostri migliori amici, neppure i membri della nostra famiglia. Ogni uomo è segretamente una piaga ed un mut·· chio di rovine appunto pcrchè non è avvicinato, riconosciuto e trattato che in funzione della sua strumenta• li1à. Come fahamcnte si vivu, come non si Yiva, come tullo appaia così ""ongegnato 1 ,,uoto cd irreale, ognu· no lo può comprendere l'hc sosti un momento e dalla coscienza dei pro• pri bisogni, della propria romplessa. disorientata ed wniliata esistenza, passi ad intuire ciò che succede nelle coscienze e nelle esistenze allrui. Si può vivere con una persona \'ent'an– ni e non conoscerla mai, oppure (·o• nosccrla solo come si cono~ce un mo· bile, un autobus o una lampadina; saper cioè solo dove trovarla, co~a farne e come adoperarla. L'amarezza e l'ironia del nostro secolo sta ap• punto in questo: che con tanti studi. tanti sforzi, tante guerre e lanto pro• gresso non si sia arri,,ati che a far dell'uomo uno strumento. Unitamen– te si è perso complctnmcnto di vista la Città kantiana dei Fini, e con !an– ta scienza l'uomo rimane uno scono– sciuto, sconosciuto in un senso molto più profondo e doloroso di quanto anche un Carrcl ahhia ~apulo am– monire. GIO\'ANNI BALDELLI RIFUGIATI Abbiamo ,•islo sbarcare il Na1>olialcune centinaia di bulgari lug&ili ol ""paradiiO eo• , ictico ». Ciii i tipi, i visi, di quKta gente (contadini ed intellenuali: <1ues10era chiaro) mo"lravano rhe COiòa li aveva épinti ad affrontare le lunghe marcie, il ri,chio delle fucilate 1ldle guardie di frontiera, e ,poi la 1rememla vita dei cantpi, in Turchio. •1irima e1I ora Ira 11oi.Que&la (esclusi i pochi fa,ci6ti che include) è ,gente che 1,cerca la libertà». Laceri, JIO\'Cri, <1eniachiedere nulla a neHuno, 1Kcettando dalla IRO il peno di 1>ane e la •ba, rarra ma sol ')terchè non -v'C anne~a (.'(U1tliiio11i.Che belle teste erte, che occhi chiari, :uwhe ,e i 1rat1i er:m 1«i. anche se i vi!i denuncia\•ano le •offerente l¼llite. Salute, in Italia, comp.agni: qu11lun,1ue s.iano le vostre " idee ». 161

RkJQdWJsaXNoZXIy