Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

CONOSCI IL PROSSIMO TUO... Son molti quelli d1c dicono di su• pere di filosofia e d,e la riducono a un cscrl"izio di frasi atte a presen• lare il <:onosdbile come un tutto o– mogeneo e compalto. ·Ma chi forse di filosofia non sa, oppure ha tenuto la sua coS(·icnza viva ,,Ila varictìt del. le proprie esperienze, è stato più di una volta colpito dall'evidenza di or– dini diversi di realtìt, iuterpenctran• tisi forse, ma nella prati('a irreduci· bili e mutualmente 4.'sdusivi. Ci so– no cioè dati di percezione e cono– scenza che non si lasciano tutti in– cludere e regolare da un solo prin– (·ipio. C'è sempre qualcosa che srug• ge o che nega il piii perfetto sistc· ma. La \'Critit cresce come gli alberi della foresta o come le erbe della prateria. Non c'è orticulturn di sor– la che ne possa controllare sia il fio– rire <·he la semenza. Proprio da que– sto sentimento della vcrilit l'anar– chismo derh 1 a una ·<.lcllc pili pre– cise e costanti ragioni di essere e non poca parte della sua vi1ali1i1. Di lì derivano pure il suo nutidog• matismo e la sua impazienza vera:o ogni spirito settario, ,·erso ogni chie– sa o c11ppellu, ogni partito, ogni .vo– lontà di controllo o di pi:mificazio• ne. Vuole l'anar(·hismo che !'acque del vero e della vita S("orrano secon– do il loro proprio fato, usando la ragione e il sentimento clit:o solo là dove quest'acque po~sono far male e mai <limenticnndo d,e pure la ra– gione e il sentimento etico possono far tunlo male. L'anarchismo cum– mina con una profonda antipatia per ogni sistcmu di dighe, di serbatoi. di 1ubazioni e di c·anali. Ma non si traila solo di ,filosofia. È tulio il complesso delle relazioni umane, quali dovrebbero e~sere, vor– rebbero essere e sono, che si trova sbulestrato, pieno d'allriti e di ar– resti, di schiat"1;i1pnenti e d'infiniti movimenti a vuoto. ·E la nostra feli– cità, la nostra intensità e squisitez– za <li vita che si mellòno così balor· damente a repentaglio quando si crede che c'è una ,·erità sola e che naturalmente la si possiede tutta. 'Per agire si vuol conoscere, e nell'im· pazienza d'agire si falsa o si limita la conoscenza. Piìi uou ci si trova; nessuna voce pii1 risponde alla no– stra; se.miniamo rovine di dentro e di fuori. Pili nemmeno l'orrore ci scuote dnll'error.c. Ricordiamoci un po' di Pitagora che disse la filosdfiu essere figlia <lei– la meraviglia. Oggi stimiamo la me– raviglia una deholezzu 7 In copriamo di ridicolo e ne sopprimiamo il mi– nimo molo tosto che iu noi lo sen– liamo. li non meravigliarci pii1 del– l'unl\'crso, della natura o del ,pensie- 157

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