Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

110 come tempesta; egli è il « di.spregiatore » <li tutto quello che ammirano i Buoni t: i Giusti, I'« empi.o» che proclama la « morte di Dio»; il suo !\Ùegno sa o: violare delle tombe, spostare i limiti. di. frontiera, e gettare le. vecchie ta1,-olc fracassate in precipi:.i. imprevisti »; il suo sarcasmo spar– paglia a tutti i venti « le grandi parole marcite»; egli è la scopa che mette in fuga i ragni crociferi, l'uragano che purifica l'aria viziata delle cata– (·ombe. Il crepuscolo degli Idoli ha come soltotitolo: o come si filosofa u mar– tellate. È un sottotitolo thc è valido per tutta l'opera di Nictv-che. che scrive sempre all'ombra della spada. L'A11ticrist.o è un partito-preso, è un'impre!:a ca,,alleres<;a, è un'avventura fìsoloficn. on ,,i è nulla che ri· chiami il dubbio metodico di Descartcs in questo rrcnctico danzare di or<.o in mezzo alle porcellane. L'autore ha !:cmprc l'aria cli partire in guerra t·ontro i draghi, di aver decapitato un gigante, di aver fatto saltare in ari:t un tempio, di aver strozzato dieei teologi. Questo L'lmennais dell'ateismo e dell'immoralismo è un mistico della negazione. Il vero filosofo non è che uno scienziato della metafisica. Egli controlla il proprio pensiero e non sa dove qucslo arri,•erà. Nietzsche, al contrario, è sempre lirico e sempre po· !emico. Per lui libertà di spirito e trasmutazioni di tutti i valori fanno tutt'w10. Egli pronuncia 1e una formale dichiarazione di guerra e di vit– toria ·a tutte le ,,cccl1ie concezioni del vero e del falso e decapita Dio e Cri.sto con un'impetuosità un po' troppo gio\'anilc. Le dOOnizioni apodit- 1iche sono una delle sue preferenze. Dante è« fa ic11a clie fa dei versi. nelle rombe », Michclet è « l'er1LUsiasmo iri maniche ,li camicie, », Zola è « il pia.– cere di pu::.::.c,re ». Egli non teme di proclamare che « Ciò che un teologo ritiene per vero, «deve» esser falso: questo è quasi uri criterio di. verità». li monoteismo cristiano non è che un « ibrido edificio di smoccolature di ceri», <lei tutto dècade11ce. Il Cristianesimo non è che « un'irisurrezione di. tutto ciò che striscia contro wno ciò clie vola ». Egli non .si cura di di– mostrurc. Egli definisce. E niente è pii, teologico e .S:tccrdotalc del definire. Nietzsche cade necessariamente ncll:.1 volgarit:"1, cs-:enclo .sistematicamente unilaterale. Quando egli af{crma che « gli stati 1< superiori», clic il cri• :,tianesirno lw posto al di sopra dell'umanità, come valore di tutti i valori, sono forme epilettoidi », quando afferma che la Chic.sa non ha c:anonizzato che pazzi o grandi impostori, egli c:1dc nella propugamlcr. Simmel ha per· fcttamcntc ragione di dire che Nictz.:chc non ha afferralo l'ultimo signi~ fk:1lo dei valori cristiani. I11filo1:ofoche attaccr1 il culto della verità ad ogni costo è un uomo divo– rato dalla più entusiasta passione della verità. Egli accu a nel fìlo.:ofo una t·onLinuazione del sacerdote ed egli è profota ed ripostolo, <1uindi filosofo + Facerdote. Il filosofo che inalbera un intrnn-:igente ateismo si rivela profonda· tncnte religio-:o. Zarathu<stra dirà di Cristo: « In ,,erità egli morì troppo pre<:to... » Cristo « no'n era ancora ben maturo >1. Se fosse \'ÌSsuto all'età di Zarathu~lra, l'Anti-Cri-:10, egli ,arebbc .:tato fratello a lui e non nemico. 32

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