Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

i limiti e di tutti i confini nel sentimento ». Conseguenza di una estrema fa– coltà di soffrire, di un'estrema irrilnbilità, che, ad ogni resistenza, ad ogni aecessilà di resistere, provn come un insormontabile « dispiacere » (cioè. come qualche cosa di nocivo, come il « non consigliato) dell'istinto di con– .ervazione) e che trova la felicità (il piacere) solo nel non resistere più a nulla, nè al male, nè al malvagio: l'nmore, come unica, t< ultima• pos,i· bilità di vita ... Que!tC sono lç due « realtà fisiologie/te )I sulle quali e per le quali ~i è sviluppata In dottrina della redenzione. lo le cono:.idero come una sublime evoluzione dell'edonismo sopra basi ascolutamente morbose. L'epicureismo. la dottrina di redenzione del paganesimo, le si avvicina di molto, sebbene aia ricca di una forte dose di vilalità greca e di energia nervosa. Epicuro fu un « decadente tipico »: e come tale lo giudicai io sin da principio. Il timore del dolore, anche del dolore infinitamente piccolo, non f< può >t &nire divcrcamentc che in w1a « religione d'amore ... ». Anche l'ascetismo è ridotto a scnsuali~mo re/oulè. L'inimicizia radicale, l'odio a morte contro la ir;ensualità è un sintomo grav(': si hn il diritto di fare delle supposizioni sullo stato generale di un essere talmente eccessivo. 1< Questa inimicizia ed odio raggiungono d'al· fronde il loro colmo quando simili nature non poscicdono pili abbastanza fermezza, neanche per le cure radicali, neanche per la rinunzia nl « de· mone ». Si percorra tutta la storia dei preti e dei filosofi, comprc!lavi quella degli artisti: rion sono gli impotenti. non gli asceti che dirigono le loro frecce n.vvclenate contro i sensi, sono gli nsceti impos!lihili, quelli che 3- vrehhero avuto bisogno di essere degli asceti ... ». Nel libro Il crepuscolo degli Idoli. si legge: « Platone è vile davanti alla realtà - per conscgucn::.a egli o:.irifugia nell'ideale»; « Le virtù socra– tiche furono predicate perchè i Greci le avevano perdute: irritabili. timorosi. ~os:;tanti, tutli commedianti, essi avc,•ano anche troppo bisogno di la– sciarsi predicare la morale. Non perchè <1uesta avesse potuto servire a qual– cosa: ma le grandi parole e le attitudini stanno così bene ai decadenti ... :it. Potremmo continuare a raccogliere molti altri passi dimostranti the Nietzsche intcrpreta,,a le religioni. i ,ictemi fiolsofici e le correnti etiche come reazioni di popoli. o di individui. al proprio carattere o alle situa– zioni obiettive. Tale costante angolo visuale non cm, come abbiamo detto, che la proie– zione di w1'intuizionc introspettiva non giungente alla sfera del soi. Nietzsche fu anti-cristiano pcrchè morbosamente cristiano. ru c,alta• Lamcnte dionisiaco perchè inclinato al pessimismo. Nietz5che filosofo _è il re/oulement di Nietz5che uomo, e il .:;uo super-uomo non è, pcicologica– tnente, dic un anti•sè. Lo stile polemico, la negazione nd oltranzn, l'affermazione apodittica rivelano una lotta int~rmt. Nietzsche scrive contro se stesso. La nega::.ione-affcrma::.ione è tipica, nell'opera :1ietzschiana. Zarathu· !!tra è il « distruttore .» che sa dire sì come il ciclo ~cuza nubi, ma sa dire .H

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