Volontà - anno I - n.1 - 1 luglio 1946

dini del prete e del signorotto locale e che quella maggioranza non poleva'. coètituirc una garanzia per la stabilità elci lrono. Le aspirazioni repubblicane del popolo spagnolo lrov:1ro110 il modo di trionfare rontro un plebiscito clic a)•cva dato ri~ultati cosi ~1ssurdi e così con- trastanti con la reallù. . ~'folle elezioni del febbraio 1936, sem1>re· jn lsp.agna, le 8Ìnistrc ripor– tano uno strepitoso successo. Là Repubblica, slando al responso dettorale è rortc, invincibile. Ma il 19 luglio elci '36, a soli Cin(1ue m'csi eia <1uella con– .wltazionc, franco sforrn contro la .Repubblica il suo furioso ,allaccO del. qnule conosciamo lutti il tragico epilogo. . Nessun risùltato elettornle. può g<lrantire qucst<1, o quest 'alt.rn forma di. gover110 <xl ancor meno può gllnmtire quel poco di libertà e di giustizia. clre 11,r, popolo pub aver mggitmto co,r, molta fatica. Ma le votazioni ci sono state in Italia cd il nostro astensionismo non può negare che <:os1i1ui~canotina realtà che ha influjto cd rinfluiscc (non nel .senso rhc vorremmo noi) nel nostro paese. Perciò ..da osservatori obieltivi. non avendo p:1rtc<'ipato -aDa lolla, cs:11niniamonc ~ risultati. I rcpuhblica11i, ne escono villoriosi con una maggiprnnza di due 11.nilioni di ,,otj. .11p:u-lito che ne esce pii., Corte è que_llo demo-crisli.ano e questo si tpicg.:i ('( m.jl solido ap1,oggio che ha J1clla Ohicsa e i'1cl Vaticano, e cou l'aiu-. 10 forte che in <1ueste elezioni gli è venuto dalle donne. ,Sappiamo C'lic <1ue– ~1e1 chiamale .t1 votare per la prima volta, per Jo spi1'ito conservatore e la eollomissione al prete delJa mag~rior parie di esse, hanno preferito volare per i dcmo-crÌsli:mi. ' e C-!;:uni11i:11no poi i risultati nelle varie regioni d'Italia, lroYi:uno che la dislanza Jrn 1-epubblicani e monarchici decresce man mano che dal ~or<l -~•S<:encle,,er~o il Sud fìno ..:id i1wcrlirsi la proporzione quando si af"riiva nel :Mczzo~iorn~, dove la ~1onarchia 110 esce \,ittoriosa. Anche questo ~,on è dir– fì( ile da 'spic;:rarc. La miseria è sia la ~empre in qucsla parie d'J1alia così •nera: la sogge– zione dei ecrVli .ai padroni, semp1·c cosi tolale che gli 11111i e gli altri ,1e sono 1 i masi i into.esicati e son divenuti sordi ad ·ogni idea di libcrlù. La mic.et· iri ha sig-illuto e perpetualo la mi'-"'cria, perchè ~I.fenomeno 'Si ri1)elc da secoli . .Cosi rimane la ~crvilù degli uni e l.1 insensibilit:'1 degli .altri: una genie mise· 1 abile oppressa da ana catena cli padroni sprege,•oli cd ancor pii, miserabili. O~gi. quc~la gente senza lavoro, ..:1fTamala è· piìi clic mai ~crva e costituisce una rna~rn di ~udditi o di gregari o di fodeli che altcndono o~ni giorno dal Re, d:d prcle, dal padrone o dal rnpo, le <idee su c1:1igiurare ed il cenno del– J"azione da compiere. lgnora1w... a, su1>crstizioòe;·sotlomissionc al prete ccl al padrone, residui borbonici: ecco che cosa hanno messo in luce le clczio11i nel )fozzogiorno. Quc:-to tris:te qu:idro ci ;,1cldolora ma non ci i.spira, odio contro questa disgr,.tziala genie: cc ne is1>ira, invece mollissimo contro coloro che ~cno responrnhili <li tale dolorosa situazione e che 1:tlc situl'liionc sfrullano )ICI" SO(lisforc n.1 loro <niditi", cli potere. ~es:s1111aparola, pCr<"iò, potrebbe. e~primere tullt> il dii:.gu:slo che pro.

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