Volontà - anno I - n.1 - 1 luglio 1946

è ~ah a. crei-e,~ e .si fa forte fioche le masse sentono che vi partecipano di– rctlamcnte. che esse forgiano là loro stessa , il.a. che esse stanno facendo fa. tli,•oluzionc, d1e esse sono la ri,·oluzionc. i\fo dal momento in c·ui la• loro at·tivit.:'l "iene usurpata da <111•lchc 1>ar· lito politico, o centralizzata in (p1alchc :Speciale organizzazione, gli sforzi ri\'oluz.ionari di,•entauo limitati ad un circolo relatirnmcntc piccolo dal quale le grandi masèe sono praticamente escluse. ~e risulta che !"entusiasmo po- 1>olare (" SJ)Cnto, l'interesse a poco a poco se ne \'a. l'iniz.iativ:, languisce, la creazi(,ne dc,·lina, e la rh,oluzionc ,diventa ~I mouopolio di una clique che, ,può mutarsi in diHatur:1. . Questo è fahtlc alla rivoluzione. li ~olo modo di prevenire tale cata– ~trofe è J"intcrc,,sc continuo ed aui,,o dei lavoratori per mezzo <1clla loro 1rnr1ecipazionc c1uolid.ian;1 a tulle le cose concernenti la rivoluzione. La sor_;!f't1lcdi c111cs10 inleressf' ecl a11iviti1 è la fobbrica e l'unione. L·inlcrc~sc delle mas~e e la loro reclehi, alla ri,•oluzionc dipendono ino·1. Ire dal renlirnento che la ri,·oluzionc rapprescnl.a giustizi:t e libero gioco. Que..;to spiega perchè le rivoluzioni i hanno il potere di spingere il popolo ad atti di gramle crois-mo·e grande devozione. Le nia~e istintirnmcnlc ve· ,clono nella rivoluzione il nemico· clc!Pingiuslizia e dcll'iniquilà, cd il pre– c·ur:,orc della gius1izia. ~otto c1ues10 :,spello I.a rivoluzione i· 'un fattore alta– mente etico e <·rca1i,•v. Sopratutto è il solo grande prim·ipio morale che può accendere le masse cd innalz.arle spiritualmente. . 'I utti i :,ollevanienll popolari hanno !llOSlrala '-lllt..'otavcri1:1; ma )Il par li<"olar 1mo,lo b RivoJuzionc russa. Fu per ,questo ;?ranclc principio che le nrns::c. russe lrionrarono mcravig-liosamenle rn tutti gli ostacoli nei giorni di rehhr:,io ed ollobre. Nessuna onpo:sizionc potè ,•incerc quella devozione che veniva loro eia una grande e nobile caus:1. ì\1a la ri,oluzionc cominciò a declinare c1uando venne svi~orila dei suoi .alti valori moralj, ,quan1lo fu spo• gli:tla dei ~uoi elementj di gi11stizia, d"ug-uaglianza e di libcrti:1. La loro per– dita fu la pel'Clita cleH.a J(ivoluzionc. Non sarà mai detto eo,1 .abbastanza rorza <JlHtnlo i valori mor:tli siano es.:enzinli alla rivoluzione sociale. Quf'sti e la coscic~111.:1 Jiclle rmassc· ("he l;t rivoluzione ~ignifica anche mi~lioramenlo 111:1teriale. ~ono influ:isi dinamici nella vita e nello sviluppo della nuqva : -ocicti:1.Dei iluc follori, i v:tlori 3piri111ali so•no i principali. La storia delle prcecdenli rivoluzioni prova che le mai-se erano sempre 1nonlc a soffrire <'d u.r:u-rific:m:! il benes"ere malc1,ialc per la c.:rnsa cli nn:1 pili grande libertà e ptr un:1 111a~giorc gim,lizi:t. Pc,·ciò in Russia nè il freddo. nè la fame pcle1·0110 iuJurre· i bvoratori ad aiul1.1re la coulro·rivoluzione. Nonostante tulle le privazioni e le miscriie essi ~en ironò eroicamcnlc gli interessi della grande C'au:-:1. Fu soltanto quando ,;idero la r~volu;,ione monopolizzata da un parlito polilico, le )1110,•cconquislate liòertà slroncale, -una dittatura in– st:rnrat;1, lt- ini,riuslizie e le inuguagl1an7..e liomin...;•c :1ncora. che di,:cutarono indiffcrc111i alla Ri'"oluzione. cleclinaro110 <li l)arleciparc a un sit.nulacro. rifiutarono la· loro coo1>erazionc ed anche divenlarono degli oppositori. Dimenticare i ,·alori etici, inlrodurrc pratiche e metodi inconsistenti 28

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