Volontà - anno I - n.1 - 1 luglio 1946

i comitati cli fabbrica, cli officina. sono lanlo i111por1a111, ed m ranno 1111 ruolOI Òc<.·i!'i,•onel,la rico~lnizionc ri,·oluzionaria. Pcrchè una nuo,·a socie1:', 11011 nasce impron"lisamcnlc, come non 11a-ec improvvisamente un }uunhino. Una nuova società si conce1>iscc nel corpo, della vecchia così come la vita di· una nuova creatura nel grcmho nuilerno. Occorre tempo e processi speciali per svilupparsi e diventare una organi· ~mo completo capace di [unzioni. QuaJido <1uèsto t;lato è raggiunto la nascita avviene nel dolore e nella 1,t.'na 1 sociali ccl individuali. La rivoluzione, per usare 1m detto comune. <' la 1cvatrice del nuovo essere soci.aie. Ciò è vero nel senso 1>iù,letlcrale. Il capitalismo è il JJ.ttdre della Jrnova sociclà: il com ilalo di fabbrica e <li officina, l'unione de11a classe coscienlc lavoratrice e degli scopi rivoluzio· nari, è il germe della nuova vii.i. Nel c·omitalo cli fabbrica e ncll'uuio· ne il lavoratore de,•e acquistare La ~on()!jcenza di <·ome gestire i propri affari: nello svolgersi degli avvenimenti acquistet·à fa percezione che, la , ita ~<;,cialc è il risultato di un 1 org.anizzazione giusta, di sforzi congiunti e di ~oliclarietà .. &so tlt'rivcrà a capire che non è nè. il padrone nè il dominio tlcH'uomo a compiere le coee, ma b 'libcl'a ass0<:iazionc unita al lavoro :1r- 111onioso; che non è nè il governo, ,nè' I<> leggi che producono e creano d1e fanno crescere il grano, girare le ruote. ma la con<:ordia e la coo1)ernzionc . . L'esperienza glj insegncri:, a sostituire al g:o,•eroo degli uomi,ni l'a1p111inislra• zionc delle cose. Nclht vila quotidiana e nelle Jotle dei 8uoi comitati di fobbrica il Lavor.atore dc,•c lmp:1r.are (:omc condurre la rivÒluzionc. ] comitati di fabbrica e cli officina, organizzali localmente nel comune. nella rcf,rione e nella nazione, e federali insieme saranno il <·orpo piÌI adatto per i·onclurrc avanti la produzion<' cl11ranlc la rivèiluzio11e. J consigli di lm;oro locali e regionali, federati 1rnzio11almc11le. saranno la forma ili organizzazione pili ada!Ja 1)er dirigere la di~lrihuzio!te l)Cr mezzo delle cooperai ivc del popolo. Questi comilati eletti dai Javoralori sul laYoro, ~011gi1111f:-ono le fabbri– che c le offioinc cpn altre fabbriche ed offi<'inc della ste~sa industria. T f.on – ~igli riuniti di un"intern industria associano qucsta.induslri:1 (·on altre inJu– slric e cosi si form:1 una federazione Vi consigli di lavoro di 1111 intero paese. IÀ." a~ciazioni eoopcr.ativc sono il mcz1;0 cli scambio h·a il llaese e la citt?l. I <·ontadini orgauizwti localrncnl<' e ~cderat,i per regioni e nella 11azio111.~, lll'Ovvcclono ,ni hi~ogni dcli.a cillà per 111c1;zo delle <·oopcralive c rice,•0110 :1 !1ravcr.so <1ues1e. in c-.ambio, i prodotti delle industrie e tlclla cilli:1. , 0,:?:ni rivoluzione è accompagnala da un grande scoppio di entusiat-mo popolare pieno di speranze e e.li a.:ipirazioni. È la 1>rimavcra della ri,o1u• zionc. L"alta marca . .spontanea e 1,otente, :1prc la sorgenle umairn delrini• ,dal.iv.a e dcll'attivitr,. Il sentimento dell'uguaglian7.-.1 libera quello èhc c'è c1i migliore .ucll'1uomo,c lo rcucle coscicnte·mentc cl'cati\'o. Questi ::-0110 i pili grandi motori della rivoluzione sociale, le sue forze mo1..ici. La loro lihera ed inostacolal.a manifestazione significa lo s,•iluppo e J"affcnnarsi della ri– ''.oluzionc. ~1 loro soppressione sif!nifica dccadcn7,.1 e mori<'. T.a rivolm:ione 2T

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