La Voce - anno I - n. 2 - 27 dicembre 1908

LA VOCE parhict;\ di un ,c~O\"O, o da p:1rte dc1 gio\'ine 1,rdc 1111.l mal cclal.1 rcpugnanza. alla vita di .,c 111 m:irio, ;uw nlla \'ita 'i.1ccrdo1ale? Alla vita mona,tka, certo. I..' J loutin, l'ha narrato lui s1csso ma vochi lo sanno, si recò nel 1887 a Sol~mcs 1uc!»so i bcnc<lcuini per farvi il novi– ti:Uo. Er;i :,l:'utCO,prima d'averla .ipprcs.1, della filo-.ofia scola'>ticn im1lartit.1gli in seminario, e crcdc,·t1 forse di trovnrc ncll' nntico ordine una hln:rt:'1 di •audio tmsmcss.1 rx:r lunga tradizione. l\ln In disciplina conventuale 11011 ern fatta 1>er lui, e l'animo -.\10 non cm tale da inclinare, conw nurtnl cli Hur,mans. ai vecchi riti e alle vec– chie lc.:~endc. Un :inno di dimom ru sufficiente a dising:tnn:ulo. Se ne tornò a Anger; con qual– che doc11mc11todi 1li1'1 c con molte speranze di meno, i clrw-111n<'nti gli !'.ervirono più tardi a scrh·cu.· una \Ìla d~I buon abate Oom Couturicr. :-.u«es...c.>rt" al GuCranJ{l.1er, le poche speranze lo ((cero pi11rc,tio agli ordini dei superiori. Co'iì fu d1c clalla 1llacida :1tmosrern dell:1 vita di pro– \ inda, do\e le ore scotre\•ano lente nello spo– ilio dci:11 archi\i, ei:li fosi:.c tratto ali' esistenza cli pubblici,ta n l'arigi, dalla contro\ ersia intorno a San Kcnnto rilla t111c,.tion<" biblica, dal!' incor• rt"r<' in uua ,cm1>licc inttrdi7ione vescovile alla cou<l:mna ,olcnnc eia pnrtc di una congreg:\Zionc romann. I .e drcost:mze sono mutate, non le nbltudlni e nemmeno lo spirito. Tm11n poco murnto lo spirito che 1, d1i gli chiede ,agione del MIO sl:\IO egli non sa che rispondere o risponde cv:i-.ivamcnte ; a un cat• tolit-o poi non è meraviglia ch'egli faccia aperta profos,;lone cl' ortodos,;in. Questo prete smesso, che porta tuttavia ancorn. l'abito con una certa diiniu\ prehtixia e che !'-Cri ve in un foglio 11010- riamente anticlericale, ricorda un poco gli abati fil°'°fa-.tri di un ~lo e mcuo fa che avevano nuai,:-ior climcstichcua con Condillac che con Cri:tlo e che o;o-.tituh·ano 1;olentieri alla messa una ,·i,i1a a un gabinetto di storia naturale. Al• lorn era il filosotì,mo, og~i è lo storicismo. Ma anche allora poco cl si cunwa di metter d'ac– cordo la pratica con le idee. Le quali idee, nel a-.o dcll'lluutin, non so a che si riducano, forse a uno ,;1ms,ionato ,ccttici.smo. I ~uoi amici, tin– che coloro che pit't lmnno a\·1110 a che fare con lui, non sono 1'nai riusciti :t rompere il ghiaccio del MIO ri,e1bo nè a :1ro1>rirc<lictro le lenti de– s:li occhinli 1111 lampo cli ft:"rvorc o di sdegno. lo non credo che ~ia il caso cli chiedersi quale 8io il l'IUO pen111iero nnscosto, perchè, col nascon– derlo altrui temo l'abbia smitrrito per davvero. .... 11,111c rab1hu\, 11111a tr.rnccse (e perchè no italia11n ~ knff,iclc <h.' Cesare informi), di darsi nttorno a raccoglit•rc testimonia11;c:e,particolarità, aneddoti e dicerie, di rias,umerli e ordinarli per gruppi, in \i,.ta del libro. Il quale non è ni: sto• ria nè cronac.,. Manca l' immediate,.za degli av• venimenti prrcht'- .;;ia 1111("St' ultima; e dclln sta– ri:\ manca la 1>ro,petti\·a, lo spirito informatore, l'anima. Cronaca riflessa, s' i:: detto : qualcosa che sta a mt:u'aria trn. il diario aneddotjco e la nar·,oionc 'iintctic.t, non -.enza 1111 effetto di CO• micità e ti' irc,nia. I.' ironia non muo\"e dallo spirito dello scrittore; esce fuori Jalle cose stesse, da ouell'accostamento di grande e di piccolo, di nobile e di volgare. Era\'atc tutti com1>rcsi del lingunggio bOlcnnc della Chiesa, ed ecco ~cntitc sotto c1uclla voce il vocinrc stridulo dei teologi di curln. Pareva a ,•oi di assistere a 1111 concilio dì pndri ; ma no, era una congrega di st1cre,tit1. IJ' 1111 balzo brn"if'O siete ricondotti alln prosaicità della vita ; sorridete o ,·e ne sdegnate ; non importa. Gli uomini -.uno sempre uomini. pur tropvc, !; e non è da ieri che lo Spirito Santo, come dic-t=,·:, il S:upi, e corre lt< poste •· Libri siffatti richiedono, in difetto d'idee, buon gusto e tallo 11011 poco. ?~ facile cadere dalla cronaca nel pcllegolcuo, dal pcttegoleuo nello scandalo. N~ è a dire che all'lloutin mancasse da princi. pio certa fmcxza di gusto, come non gli m:mcau la f.tcohà cli veder giu-.to e· netto. Quand'egli mcttc\·a mano al suo lihro ,;uJJ'americanismo, <IUf'SlOmoto :\H\ a gi:\ com1>iuto il suo corso ; dalla pro1:mgand1t del padre I lcc:ker fino all'en– ciclica 1~s/em l>enn1ole11liar, meu.o secolo di vita relig:io,n si stendcv:1 innanzi Allo sguardo del crilico il quale tlalla conoi;cenza dell'accaduto meglio potcvri sccrnere i fotti grandi dai piccoli e dare un avviamento hlorico all:t !-ua narrazione. 1A' quc-.tionc biblil.::1 nel secolo XIX non era staia una 11i~p111a d1ius:i fra teologi cd Csegeti, (rn 111<-minario e università, ma una crisi spiri~ tun.le della cosc:ie1w1moclerna, riandarne le \•.,rie fa,;;ie rile\'arne gli t>pi',,O(lipiù importanti signi. ficava non già muover proces-.o ali' una e ;11- l'altrn parte, 111:t 1:t.-.ci:',reche la storia lo muo– vesse da ,i:. C quei due libri dell' Jloutin, ~ul– J'amcric:mi~rno e sulla quistione biblica in Fr.-n– cia nel St:colo XIX, se riuscimno dolorosi o fastidiosi a molti cnuolici col mostrar loro I' j. neltitudine praticn e dottrina.le di Roma. do\c ,ano riuscire allresl d' utilit,l llCdagogica a.I na- scente modernismo. Ma, giunti sulla -.oglia della ce;r;ciena dcli' um,1.11it,i. upt,-r,rnk, <.:omc; <li\1,,;nt.w-a dinicilc co,tlit"rc nt•I mo111confuso e appcn:l ab– bouato l'all<"ggiamc-nto di uomini e co'!>C,misu– r.1rnc il \'alore, -.coprirnr nei fatti stcs~i il mo,. mento del loro a,·,enirt: ! l11\·t:e1: : 1 nl.ln mano che l' lloutin s'a\vicin,l\,l .igli uilitni tc111pi, pareva quasi diminuire in lui ogni -.cn,;;o di rcsponsa– biliti\ e di scr-upolo. 11 prete guas10 rideva del dogma dell;, coucc.i:ionc \ crgiualc, e lrattcggi:l\ 1 a 1>cicompiacenti politicnnti del /J/or le caricalure dei prelati frnncesi. Ora, c~li ha messo le mani sulle carte del "ecchio Loyson, e si cl:\ a riven– dicare In sinceril!\ della storia a proJ)Osito di un triste cpi•mdio privato, con coscicnzim,ità di pub– blicisla non nego, ma non cuto con o>seienza di uorno, cli galantuumo. A. C. 2. - Il prete ammogliato. Negli anni che precedettero il concilio \"ati– ca.no , s'era manifestato nel clero france..-.«: un \·ivo mo\•imento in favore dcli' aholizionc del celibato ecde..,iastico. I J>it'tcolti, i pili buoni, i pit) illusi fra i sacerdoti di Francia, si ripromettevano que• sta riforma, nientemeno, dal pro'-simo concilio. Frnwrnto nel giugno dt'I 1 86s moriva a Pari~i l'abate l'err<"yvc•, professore alla Sorbona, a soli 34 nnni ahbatt11to precocemente dn un ec• cessivo nmore per lo studio e... per una bellis• sima signorina orfana, liglia di 1m amico suo. Sul letto di morte, desiderò ,•ederl:l, dopo aver cercalo im•ano di spo-..'lrla; ma, l)tima di por– targliela, la madre chic-1c consiglio al confessore, e questi vi si op1>0secon tutta cners:;ia. Il celebre mistico cauolico, P. Cratr)", ~risse l'anno di poi una conuno\Cnte piccol.l biogra6a del morto amico, in c,;uil'ahat~ rt:"C)\C era 1>re– -.e.111ato come un ardente- fautore del celibato ccclc• siaslico. Il concilio Vaticano -.i celebrò e si chiuse lasciando pe.rfcttamcntc iu asso quitnti spcnwano nncorn nella c.le .-.idcratR rifornrn. Si .__,. del P. Gra• try, che fu 1>rim,1dd c-oncilio 1111 fiero opposi– tore dcli' infallihilil.'I 1>,1palC', e che 1>0i si « con· verù • e rironobbe il l1UO\'O dogma, osservando che i termini della dcfini,ione teologica pote\·ano ("Oncilirm,i con le sue preccclf"nti opinioni in pro– posito. L,R sua co1wtr~iont.• fu opern dcli' amico Adolfo l'errnud, cht' in t:,1 modo co..,tru\ il suo primo gradino pl•r :i~t·t•ndcre nl cnrdinnlato, non· eh~ ali' im111or1nlì1:L. dcli' Accademia frnncese. Ma 111i iguorn\,1 fino nd <.o.:gl c111esto: d,c ii r. Cr" try s' cm, poco innanti d1 morire, fortemente innamorato d'una i.ii :nora cli Autun, e l'a\'rebbe .!-i>OSala,e l'ari!»tocratic,, donna, sua peniteme, avesse acconc;cntito. Questo episodio, noto a po– chi amici, re,tò i"noto al pubblico, e gli amici si nfTrcttarono, a loro \'Olta, a presentare al mondo anche il defunto P. Crntr) come un (autore del celibilto ecclc'lia,tico. Finalmente nel 1873, il famoso carmelitano scabo, P. Cincinto l..oyson, dopo a\'ere damo– ro'l...'lmcntc sconfeo;sato il dogma clcll' infallibilità, di cui era ,rnto tcnnce nvvcr-..trio, la rompeva coi \'Oli J>C'tpetuie ._, s1 >0s.wa pubblicnmente n Londm. Fr:i i i,uoi amici conl..'l\ano il P. ,\dolfo l"err:md or:itoriano, e 1,110 fratello minore, l'abate Carlo l'crrnud. Q11es1icm, nel frnttcmpo, forte• mente prc..o d' nmorc per unn l{iovnnc \'Cdo\'a, certi, signora Duv:,I; ma, tro1>JJO timidi o impo– tenti ambedue a p;i~111ar ~OJlrn nllc c-onvenicm:e sociali, non osarouo ri1,ctcre lo e scanclnlo • del P. 1.oyson. SI sr,osarono segretamente, rispetti• vamcntc donando-;i le proprie animt: senza te– htimoni innami n Dio. La signora Duval, agli occhi del monrlo, tigura\'a essere la governante dell'abate Perraud. li mondo cercò di aguu.are i suoi occhi, per n:dert! fino in fondo ali' appa– r1::n1cmistero, mn il segreto di questa unione non ll"lÌ <lall'nmhito di pochi amici, fra i quali l'ex p:tclrc Loys.on, e il frntcllo Adolfo Pcrraud, poi di\(•nt.itc, \C~o,·o Ji Autun e per ultimo creato c-;irdinalc. Orn, ()O("'O 1em()O fr,, l':tb,'lte Alberto Houtin, i cui lihri h.111110 la iipcci.tlit:\ di e-creare le que– stioni "1uno._,enel c:111c,1i(:i-.mo sociale, e di ca• ricarscll", a ri,chio cli puul{ere gli altri e se me– desimo, I' l lou1i11,cliro, rice\t:lle in consegua tulle lt• cmtc d,c il I.O)son rredettc opportuno di cfargli, per pre1>nrnrlo n -.crivere uua biografia cloc:umenlatn del relcbrc e:cpreclicntore di N6tre Dame. Fra queste vi erano nlcune lettere di Carlo Pcrraucl, che intra\lcnevano il Loyson della vita e matrimoniale• dei due nmici, ma in un gergo di terze persone anonime, che a lcJ:gcrlc m::tsuno mai riuscirebbe a capire di che co..,;i -.i tratta, sc1ua a\cmc la chiaH. 1.' I loutin ha creduto poter trnrrc da ,1m:st(' le\lcrc argornen10 a seri• ,·ere un lihrNto dt storin e di p!!.icologia dclJla– h;ttc C;1rlc, l'emmd, i>rcdicntorc anche oggi no– h-.3imo in Fr:lncia, cd i t<iuoitempi. F. il libreno, dal titolo quasi contradittorio di ( ·u prllre mar,"t, t'r.1 J,-ri;\ 1>rou101>cr le st:unpt·, c-1uando il \"CSCO\O Bibloteca Gino Bianco di l\en.•r-., mon~ignor 7.autkt:), lu intim:llo, lo scur..o ollobrt:, in ttualitA tli cn;th.· u11i,cn.alc Jel cardinale Pcrraud e per e~ di Carlo rerrauù, la rcstilluionc 1>ur:1 e semplice di c1uell<" lettere, ossia, per m<.•glio dire, un vNo formale contro la imminente puhhlica;.io11e. 1.' editOtt" modernist.'l di Parigi, E. Nourr)', ha ottt:mpcrato all'ingiun– zione, mo l'abate I loutin non si è dichiarato co3i facilmente del mcdc:;imo porcre. 1.' I lou1in, ch111q11e. <lcciso n puhblicarc il li• ùretto, ._, è rivolte) allora n Paolo Sahaticr, le cui simpatie \'Crw i neocauolic-i o modernisti sono hen noie, dicendogli: c/r su,S /J/oqut: pourri<: t•ou.smL débloqurr? • Egli avrebbe dc'òidcmto, in• -.0111111:i, di a,·cre dalla su.1 il Sabaticr, per lan• ciare qNnnd-,nbnr la pubblicazione; e gli ha man• dato al tempo 'il<'~~ tre copie del libro. I.a rispo3tn, però, non ~ sia.la 11uale I' Houtin se I' aspett.w;,. Invece, il Sab.:uier gli ha fu1to subito osservare che il libro, su1>erfluoo disadatto a com• battere ,1 celibato ecclesiastico, a,·e\·a il \Tizio cl'ori,.-:inc di rondarsi su poche lettere di nalura a'-SOlutameutc confidentiah,, e di violare, per cosl dire, una tombo, il cui mi~tero, a bene in– terpretare la \'Olontà ciel dt'funto e della PO\ era sua signora, dovev:, rimanere impenetrabile, e quindi dO\'C\l"t ('<;;<;;Crè rÌS!)CltRlO.In 1>ari tcm1>0, il Sabatier mandrwa una co1)ia del libro a certo S. e un' nhrn n certo Il., che ci vien dello sia il b.trone Federico von I IOgcl, fervente neo-catto– lico. Pare che nuche il Von l!Ogel scrivesse al• I' Houtin, 1>1cs:andolovivamente:: n 11011 dar corso alla pubblicazione, e dichiMandosi pron10 a rifar tutte le spese dcli' edi,ionc J:i:\ pronta; ma I' Houtin non hC l'è data per intes;t, e ha messo in commercio il libro, rifiu1ato dall'editore, al suo domicilio (P.,ri", 18, Rue Cu,•icr). Rcst.10. però, d:t regolare In questione col vescovo di ~eHt'!'i. Questi R\·e\•3 fon<.L,tola sua intimazione e 11 dt\·ieto di pubblicazione, come si può lc~iere nella corris1xmdenz,1 fr.i. lui e l'l lou• tin, pubblic;,,t., nel Cl1rlhen /rl>re dello scorso nO\'cmbrc, nel hUOdiritto di ercchtà, e riserbavasi in c;150 contrario di a1,rire una causa J{iuditiaria e civile contro I' au1ore. I..' I loutin ha creduto ben fatto, ris1>0ndendo nl \ CSCO\'O,di altare il \'Olo, su do.tibassi 1>ianidel codice, dove si può anche smottare, nelle aeree e libere rel{ioni dclln storia e tiella filosofia della s1orln. Si rammenti 1:1 (i. .,:ura falla forc, clo1m morto, al Perreyve e nl Grnlr)'. I.' 1 loutin affc1m:1 clw egli fh opc.~rasem– plice.111c11tc <li slor ico, e che vuole -.olt:11110,nel cd'mro dcli:\ ,;1oria del clero fr:rncese contempo– rant.'O, ri-.tabilire In esatta \>erit:"1, conforrncmemc _ai monili di Leone Xlii, in materia slorica. Pare che le ali del vescovo non abbiano potuto rag• giungere pit't quelle dello ..,torico, perchè tutto, per or.i, tace. S'è acce.!.a, 1>erò, un'ulteriore polemica. trilite 1>0lcmica, tra la famiglia dei l.oyson, amici di lunga darn di Paolo Sabatier, e il S.lbaticr me– desimo, a cui non ,i t \·olutn perdonare I' atti– tudine presa circa il libro <lcll' I loutin. La sua pubblic:tr.ione infatti, cr,1 .!.lata consentita e con– fortata da Giacinto J.,o)·son, e da suo fi~lio Paolo, il noto dmmmatutl(O, autore di A11ime Ne,nicl,e. Questa polemica ,;i può lcg~ere nel Chrllie11 della prima quindicina di dicembre; e fo impressione che Paolo Loyson, diJ.Cutcndo un po' troppo vivamente col Sabnticr, :-.isi:1 lascialo oltrepas– sare dall'amore lilmle, del resto ben compren• sibile. Se ci è pcn11es'la una riOcs,;ionc, dopo nver raccontMO im1>Ar1.ìal111e111e le cose, diremo che uell'in-.icmc ci scmbrn che- Paolo Sah:iticr avesse ragione a sconsigliare una pubbliciuione di simil genere. I.' Houtin, ne conveniarno, ha trattato con delicate.a.a il -;oggetto delicati.!..Simo; ogni anima bcnnata non 1>0lr.\che sentire la pit) pro– fonda pietà, anzi amore, per queste due nobili anime di credenti, costrette ad :unarsi inutil– mente in !><:greto.)la quanti sono che leggeranno il libro 0011sentimenti cosi lini cd alti come il nebtro? .\'oli/e pruiiure ma,.garita.1... 1>arola di infi11it..1. :-.avien,'l. Vi souo dei misteri, la cui na– turn è il mistero, e soltanto 1>erciòhanno valore: sono i misteri della , ita, che si chiudono voion• tariamente 11elsepolc10. l..1-.ci,unoli p,1-.~arenel• I' ctcruit:\ fino n Dio, nlla cui prescn,.a \'Ollero essere. Temiamo i morti ; non apriamo i libri chiusi con sette suggelli. Salvatore Minocchi. DISCUSSIONI SULLA SCUOLA MEDIA CARO 'S°!CCOI 1, non :tppt.-n:1 lctt:i la r«ensionc da l'e pubblic:11.1 nclh Rrt·Ula filosofia, dc.I settembre-<>no– brc 1~, intornu al libro dc.I~l\'cmini e mio: /..a rifMmn dtllti srui~lu ,ut:Jia, ti scrissi promettendoti di <l"scutcrcp11M~k:imcn1c le tue ugioni e le tut 7 obiczion: e ti 2~icuro che eu, mi() proposito nun• tcncrè l.t prom~ ; ml qu.inJo foi :ti pc.utto mi 2c corsi che mi nun,ca,-.1so:to i pioli l'uhi rtH1sis1a111 dcll:t discussione. Si pub Ntt~gli:arc inf.11ti, intorno :t Jdlc idee, non gii intorno 2 scntiml-nti o presentimenti : ou io, :il di I.\ delle tue lodi e dei tuoi lifasimi, \ 'et.IO con,·inzìoni, di cui non con0:tco bene i fondamenti, e ripogn:11u:cche non ries..:o a :<1picg.1r111i. Tu non ami il cl:m,icismo c,I hai uu.1 foJc profonda, un:1 fede c:tp:ice di muo\·ere le monta~ne, nella fon:,, educatrice e rin110\';1tricc del modernismo. Jknissimo, m.:i e le r:tgioni ugion:itc, le pro\C J'orJine lo– gico e d'ordine pratko che ,tanno 2 ™k•:no dcll:t tua com imionc, o,•e sono? &trebbc pur u«essario che io le coi1osccssi,per meuerle alla rrov:a della cri 1ic2 e pcurne il ,·alorc. Alle tue ùup:i1il", poicb~ rimangono ud limbo del sentimento. nc,n mi rest:1 che contrapporre r:'Wlut2nu:ntc le mie, o nostre, se ti pi:acc. &kemini cd io si:amo, tu Ji,:i dei rcimn.'OlDri i/. l"mll,ali; roco nulc, ani.i bcnalimo, K s: tr.:att2 di consen·.:arc ciò cht ~ buono d.:all:i (u,ia dislruttrice dei nov:atori : poichc;non posso farti il tor:o di sup porre che tu, filoso"o. s,i:a schi:avo c<Hnet,mti del fras.ario politi~ntc e piuuiuolo che r.a di conse.r– v:itore sinonimo di rc.uionario CÌ('(O e iuintdligentc. ·Ma pcrchè siamo noi di,•eu1:11iconsenatori - molto debolmente, se si gu:ndn.ohrc l:t scon:n delle cose - dopo aver inclinato, come tu osscn i, ,•crso il radic.alismo della :.cuol:t unica scm:a. l:uino, giudi– cata rimedio sovrano :a tulli i mali di cui ,;offre la scuola n1t.-di:1?Questo era il punto controverso e lungo questa s1uda di Dim:isco tu 2.nesti do,•uto seguirci, per renderti, se non 2ltro, r2g:one della no.stra :1post:1si:1,e cond:mn:irci poi od assoh-crd, con pien:a cognizione di c.au :i. E che colpa è l:1 nostu se mcssiC: in ,·i:a, come Jon ChiKioue, colli miglior ,·olom.\ del mondo di provare contro ogni altro c.a– ,·:aliero che la scuol:a unica era b pib leAA1.adne gra.1.iOS2 Du.kinc.a d;Jattia che potesse 2rridcrc :alle speranze riform.:atricidella terza hali2, ci siamo ac• corti, strada facendo, che essa si presenta per ora ::i.Imeno,come un':1.ss1i \·tcchia e !,rutta lnand:ai:a dcl Tohoso? sé prendendo :1dcs:imin:uc tutti i tipi e schemi e proge~ti (somiglian1is:simi del rC<l"tO, tra loro) di scuol:aunie:i. proposti fino 2d or:a dagli in• trepidi difensori de:lb modcrnit:\, ci si:amo pcrsu;isi che css:asi riduce, in.somm:a,:id essere nient':1ltroche una s.cuola IC"Cnic:t, cioè una scuola che tutti i p:1r• titi e tutti gli insegnanti, compresi i tecnici, accu• sano concordemente di essere, in luli:1, disadatta, im:,rg.ink.;1., pl(:totica? Se, ind.tg ;mdo qu:1li fo'i:.ero Il.'! ,•irtU cduc:atrici e formatric.i delle lingue moderne, abbi:11110 visto che esse non pos50no ~re nclb migliore delle ipotesi che le nmtesime delle lin• gue cl:assiche, s.111'-o che queste, per una migliore tu• dizione e consuetudini di studi, possono ptr or2 - essere inscgn:nc nelle scuole itali:anc 1.SS: 1i meglio e più r-:u.ion11lme11:c di queste? Se, infine, sotto le mil– lanterie e le proteste dei più accesi sostenitori del modernismo, o dei più f.2.naticiodiatori dc.I clnsi• dsmo :abbi.amo,•isto spuntare le preoccupazioni del– l'utilitarismo più grcuo ( pi(J. hrutale? E a propc· sito: come m:ai 111, innamorato delle id1..-e p;ilJ. dino dclfa lilc:.ofi:1 ci rimpro,·cri l:1 e nostu brami– nic:aripulsione per le botti d'olio e le pcz.r:edi l'itoffa. • e per • ìl francese da camet icre • ? Tu sai benissimo (dalla tu:a recensione appare che hai letto :iittcn• tamcnte il nostro libro) come tenn.ccmcntc.e cor dialmcntc noi irwochi:uno e lodi:m10 I' is1n11io11c tecnica e professionale per tutti coloro che ne h:umo bisogno: con quJnt:1 insistcnu sollecitiamo il Go– verno :t rifornure e moltipliorc le scuole vcumcnte scientifiche, tecniche, pr:tiichc. M:t qui .5Ì p.:arladel• l':tlta cultun, che è :alta in quanto è disintercs~ta e non 6ut2 :attr,wcrso le p2gine degli autori o i teoremi di m: 1tcnt:1.liu ~pieg,ni ncll1 scuola, l'odore del guadagno immedi:110. O 1nchc lu ti sci con– vertito in senso in,•crso e sci p;iss.ato nel c:ampo di quelli che uon in1cnJono e non chiedono per tutte le cb.ssi sociali se 11011 il tirocinio e l'alk·n:1- mcn?o agli affari e alla conquista del denaro; che conc1..pisconola socict~ futura come una Tn,n11um,r· f/all ,·orticos:1 in cui daranno pro,,,. di una migliore prcp:u.tzionc intellcttu:iile quelli appunto che giun· gcra1mo pili r:apidamcnie e per tutte le vie 2112. con• quista del potere e del denaro? E un idc:tlc anche questo come un altro, che :1.cquist:1 seguaci ogni giorno pili, e forse l'av\'enire s:ar.\ suo. Ma Jitclo frnnc:1111cntc, allora, voi modcrni~ti, e noi vi comb:tt• tcrcmo fr:rncamcnte. M:i no: voi :11nme11c1che l:1 scuola di cultura dc\ e formJrc delle intelligenze e dei caratteri, e :aggiun,~cte che t:1lc scopo si pub ottenere pili r;apidamc:nte cd utilmente per l:1 \'Ì:t degli studi scientifici e moderni: pc:rb qu:ando noi con molu :abbond;iru:adi osscrv:ttioni e di pro,·e ,•i dimostri:amo che or:i in h:ili:a. un't:spcrienu fretto– lon e a\·v1..-nutadi tale form;i di insegnamento con• dunebbc inf2.Uibilmc:nte :1112 hancarott:1 del12 scuol:a e del nostro stesso ideale, ,·oi rispondete sorridendo con aria di commiscr.uione e tr.uundoci da con,scr. ,,:a.torie da tudiz.ion:alisti. Almeno io non ho tro,·:ato :altro, nel tuo :trticolo, e persino l:a farnos:aopz.ionc

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